Non profit

Maroni contro le slot machine

Nella sola Milano la spesa è stimata in 4,7 miliardi l'anno. Il governatore lombardo ha annunciato «sgravi per i locali che rinunciano. Presto un vertice sulle ludopatie»

di Redazione

La Regione Lombardia è pronta a dichiarare guerra alle slot machine. Lo ha annunciato lo stesso Roberto Maroni. Il governatore è preoccupato per i dati sempre più allarmanti relativi agli effetti provocati dal gioco d’azzardo sulle fasce più deboli della popolazione e accentuati dalla crisi economica.

«La ludopatia», sostiene Maroni, «è un tema su cui mi voglio impegnare. Nei prossimi giorni è previsto un incontro con gli assessori competenti. Per vedere come si possa intervenire per stringere al massimo la possibilità di diffusione di queste macchinette che rischiano di portare a situazioni gravi».

L’ostacolo maggiore è rappresentato dal fatto che la regolamentazione del gioco lecito è di stretta competenza statale e non regionale. Quando i sindaci hanno tentato con alcune ordinanze di regolarizzare gli orari di apertura e chiusura dei luoghi di gioco o di stabilire le distanze minime da alcuni punti sensibili delle città come scuole, ospedali, luoghi di culto, hanno visto i loro interventi respinti dal Tar.

In tutta Italia le slot machine nei bar e nelle sale da gioco sono circa 380mila, di cui il 16 per cento, circa 60mila, sono in Lombardia. Solo a Milano lo scorso anno il giro di affari è stato pari a 4,7 miliardi di euro. Cifra che riferita a tutto il territorio regionale ha raggiunto in ambito record di 9,9 miliardi.

Ecco perché alla fine la Regione potrebbe scegliere per esempio la strada di concedere degli sgravi fiscali agli esercenti che decideranno di non mettere le macchinette nei loro locali.

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