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Oxfam: urgente un cessate il fuoco in Siria

L'appello perché si fermi il conflitto nel mese di Ramadan. Già 100mila le vittime del conflitto. L'escalation dei profughi: si rischia di arrivare a 2 milioni di rifugiati entro agosto

di Redazione

«La comunità internazionale non può continuare a ignorare la crisi siriana, perché si fa sempre più urgente un maggiore impegno per trovare una soluzione politica e fermare lo spargimento di sangue» dice Claire Seaward, responsabile della risposta umanitaria di Oxfam in Siria. Dopo l’annuncio delle Nazioni Unite  5mila vittime al mese causate dalla guerra civile siriana, si fa sempre più urgente un cessate il fuoco. L’escalation della crisi umanitaria è da tempo denunciata da Oxfam che in una nota ricorda come neppure durante i momenti di maggior conflitto in Iraq si erano mai superate le 3mila vittime ogni mese. Di fronte a una guerra civile che ha già causato 100mila vittime e l’esodo di 200mila profughi al mese le prospettive di un cessate il fuoco e di un accordo di pace sembrano lontane. Il futuro si prospetta sempre più tragico con il rischio di arrivare a 2 milioni di rifugiati entro fine agosto che potrebbero diventare 3,5 milioni a fine anno.

«Centomila morti è un dato orribile, che rende l’immagine in un conflitto che ha raggiunto incredibili proporzioni, con 8 milioni di siriani che hanno un disperato bisogno di aiuti e quasi 1,8 milioni di profughi che sono stati costretti a fuggire nei paesi vicini», spiega Claire Seaward. «Dietro queste scioccanti statistiche vi è però un incredibile livello di sofferenza umana, eppure i colloqui di pace che erano stati promessi sembrano, oggi, più lontani che mai».

Diventa sempre più urgente, una massiccia risposta internazionale in termini di aiuti umanitari, dato che al momento, solo il 35% degli aiuti promessi è stato garantito nell’ambito del maggiore appello mai lanciato dalle Nazioni Unite, pari a 4 miliardi di dollari. L’appello di Oxfam alla comunità internazionale è per arrivare, nel più breve tempo possibile, ad un duraturo cessate il fuoco e quindi di un accordo di pace. La conferenza di pace di Ginevra potrebbe offrire un barlume di speranza agli uomini, alle donne e ai bambini siriani colpiti dal conflitto, è necessario però che si tenga al più presto.

«I siriani hanno bisogno di ogni tipo di assistenza umanitaria e soprattutto hanno bisogno di un cessate il fuoco», aggiunge Riccardo Sansone, Humanitarian Aid Coordinator per Oxfam Italia. «Il Ramadan che è appena iniziato è il loro terzo Ramadan lontano dalle proprie case, il più duro da affrontare. La comunità internazionale e i Governi non possono restare indifferenti di fronte a questa tragedia umana proprio per questo è fondamentale che rispettino gli impegni presi, sia per garantire i finanziamenti promessi, sia per arrivare velocemente ad una conferenza di pace».

Con quasi un quinto della popolazione, che ha dovuto abbandonare la propria casa, e non essendo riuscita a lasciare il paese, adesso vive nelle scuole o in alloggi di fortuna, ci si trova di fronte a una crescita esponenziale del numero dei rifugiati in fuga verso i campi profughi dei vicini Libano e Siria, che al momento ne ospitano circa 500mila a testa. Si fa quindi sempre più delicata la situazione in Giordania, dove il maggiore campo di Zaatari ospita oltre 100mila persone, mentre il nuovo campo di Azraq, nel nord-est del paese, è destinato ad ospitare altri 130mila profughi entro la fine dell’anno. Ma è soprattutto in Libano, un paese dagli equilibri interni ancora fragili, dopo 15 anni di guerra civile e il conflitto con Israele nel 2006, che la situazione si fa sempre più complicata i rifugiati siriani che attualmente rappresentano il 10% della popolazione totale, entro la fine dell’anno potrebbero divenire un quarto degli abitanti.

In piena estate, inoltre,  si fa sempre più urgente intensificare la distribuzione di acqua potabile e cibo, così come la fornitura di servizi igienici e di prima accoglienza.
A oggi Oxfam ha aiutato 135mila profughi siriani nei campi di Libano e Giordania, ma l’obiettivo – annuncia l'organizzazione – è di arrivare a sostenerne 650mila.

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