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Pax Christi: Guerra chiama guerra, fermiamola

La sezione italiana del movimento fa proprie le parole del pontefice. "Sia l'occasione per una più decisa presa di posizione da parte di tutti", esorta il vescovo di Pavia Giovanni Giudici

di Redazione

Pax Christi Italia esprime "piena e cordiale adesione" alla forte richiesta di Papa Francesco per la pace, pronunciata all’Angelus di domenica 1 settembre: “vogliamo che scoppi la pace; mai più la guerra! Mai più la guerra! La pace è un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato.”

"Incoraggiamo la partecipazione e la promozione di iniziative di digiuno e preghiera che verranno proposte per sabato 7 settembre da diocesi e parrocchie, portando la propria collaborazione nell’organizzazione, con il contributo di riflessioni, testimonianze e testi e adatti a sostenere la preghiera, in dialogo con tutti i credenti di ogni religione e con le persone di buona volontà, con la coscienza che le tematiche relative alla pace chiedono attenzione e condivisione", spiega monsignor Giovanni Giudici, vescovo di Pavia e presidente di Pax Christi Italia.

"Le espressioni usate dal Papa, 'Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza!' contengono evidenti richiami alla nonviolenza, come valore da proporre e scelta di campo a cui educare per mezzo di itinerari formativi che sono sempre più necessari nella cultura violenta e contrappositiva di cui siamo partecipi", continua Giudici, tutti sentiamo il bisogno di pace; esso è presente nelle coscienze quando sono tenute deste e ascoltate; la pace infatti è da vivere a partire dal cuore di ciascuno, va costruita nelle famiglie, nelle comunità cristiane, nei luoghi di lavoro, nei rapporti sociali. Mai si può dimenticare che i pilastri della pace sono la giustizia, la verità, il dialogo e il perdono".

La drammatica situazione presente, segnata dalla possibile guerra in Siria, dall’uso delle armi chimiche, dalla incertezza e dalla inquietudine politica e sociale di vasti territori del Medio Oriente e del Nord Africa, "sia occasione per una più decisa presa di posizione di tutti contro ogni guerra, a favore della pace, frutto della preghiera, della fraternità, a partire da una condivisa cultura dell’incontro, del dialogo, questa è l’unica strada per la pace”, conclude il vescovo. Le eventuali offerte raccolte come 'frutti del digiuno' di sabato 7 settembre, fa sapere Pax Christi, si potranno consegnare alla Caritas, per la popolazione siriana.

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