Mondo
Thunderclap: la campagna in aiuto ai civili siriani
Obiettivo della Campagna Thunderclap lanciata da 130 organizzazioni internazionali è quello di generare 23 milioni di tweets con l'hashtag #LetUsThrough per dare maggior forza alle loro richieste
di Redazione

Nel terzo anniversario della guerra in Siria, un conflitto che vede tra le sue vittime moltissimi bambini, 130 organizzazioni internazionali, tra cui Sos Villaggi dei Bambini, lanciano una campagna nella quale chiedono un sostegno immediato per tutti i civili tra i quali ci sono migliaia e migliaia di bambini. La campagna Thunderclap durerà fino alle ore 12 di martedì 18 marzo.
L’obiettivo della campagna è quello di generare almeno 23 milioni di tweets usando l'hashtag #LetUsThrough (il sito www.unrwa.org/let-us-through )
Una volta che saranno raggiunti i 23 milioni di tweets, l'immagine Thunderclap comparirà sul tabellone elettronico di Times Square, a New York, non lontano dalla sede delle Nazioni Unite.
Le organizzazioni internazionali esortano tutte le parti coinvolte ad ascoltare la voce della Comunità Internazionale e agire subito per fermare la morte, le violenze, la fame e la sofferenza. «Noi chiediamo di non lasciare che donne, bambini e tutte le famiglie siriane, vivano un altro anno di spargimento di sangue e sofferenza, subendo le violazioni dei diritti fondamentali e inalienabili» scrive in una nota Sos Villaggi dei Bambini.
Per partecipare alla campagna Thunderclap occorre andare su: https://www.thunderclap.it/projects/9565-letusthrough?locale=en
Basta Scrivere il testo (adattabile o modificabile nella propria lingua):
“10m people need assistance, inc. 5m children. Mass hunger in Syria: #LetUsThrough to help. I stand #WithSyria. RT! thndr.it/1geS5DY”
Insomma: dobbiamo stare #WithSyria e dire: #LetUsThrough
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.