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Fondi europei, vediamo di non buttare via anche quelli del 2020…

Nei prossimi sei anni arriveranno nel nostro paese oltre 32 miliardi di euro, di cui ben 22 destinati alle regioni meno sviluppate. Per non rischiare di nuovo inaccettabili ritardi e inefficienze, e garantire al terzo settore un ruolo di primo piano, il Forum e la Fondazione con il Sud organizzano un seminario di confronto e formazione. Da non perdere

di Gabriella Meroni

Qual è il ruolo dei Fondi europei 2014-2020 e quali sono le risorse che il terzo settore è chiamato a mettere in campo per non sprecarli e anzi usarli bene, incidendo sui territori? Venerdì 23 e sabato 24 maggio a Roma, il Forum Nazionale del Terzo Settore  con il sostegno e la collaborazione della Fondazione CON IL SUD proveranno a rispondere a questa domanda con il seminario: “Fondi europei 2014-2020 e il ruolo del terzo settore” (tutti i dettagli qui).
Nel corso della due giorni sarà presentato l’Accordo di Partenariato 2014-2020 e ci si confronterà sugli obiettivi e i risultati attesi della programmazione 2014-2020, sull’accesso al credito e su come costruire partenariati di successo. Focus ovviamente sui Fondi europei e sul coinvolgimento del terzo settore, con la presentazione di esperienze e di buone pratiche di programmazione. Al contempo il seminario sarà occasione per riflettere e fare tesoro delle criticità percepite nel periodo precedente, tra cui l’effettivo coinvolgimento dei vari attori rilevanti nel processo di programmazione e la ripartizione delle risorse in tema di coesione sociale.
Per Pietro Barbieri, Portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore, “i Fondi strutturali europei sono un’occasione sostanziale di crescita per il nostro Paese che questa volta non dobbiamo lasciarci sfuggire. Nella precedente programmazione ci siamo trovati a partecipare con un ruolo subalterno, costretti a subire le inefficienze altrui. Per i prossimi sette anni vogliamo intervenire con un ruolo di primo piano.”
Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione CON IL SUD, sottolinea che “i fondi strutturali per il periodo 2014-2020 prevedono un incremento di risorse per l’area del welfare, soprattutto per favorire l’innovazione sociale e i percorsi di inclusione. A me pare che la questione prioritaria ora sia affrontare con la necessaria discontinuità le modalità di spesa e di assistenza tecnica, che in quest’area, vanno innovate. Sono sotto gli occhi di tutti i ritardi e le inefficienze, alcune clamorose, registrati nel periodo 2007-2013”.
Per il periodo 2007-2013, infatti, la dotazione finanziaria assegnata alla politica regionale è stata di circa 348 miliardi di euro, di cui 278 miliardi destinati ai Fondi strutturali e 70 al Fondo di coesione. Un importo che ha rappresentato il 35% del bilancio comunitario. Per il periodo 2014-2020,  la dotazione finanziaria assegnata alla politica regionale è stata di circa 352 miliardi di euro.  Un importo che rappresenta il 36% del bilancio comunitario. In Italia il totale di risorse comunitarie assegnate è pari a 32,2 miliardi di euro, di cui 
– 7,6 miliardi di euro per le Regioni più sviluppate 
– 1,1 miliardi di euro per le Regioni in transizione
– 22,3 miliardi di euro per le Regioni meno sviluppate
Vita ha dedicato agli sprechi dei fondi europei un ampio servizio sul numero di maggio del mensile,  di cui potete leggere ampi stralci qui 
 


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