Mondo
Ucraina, se anche George Soros e Human Rights Watch dicono basta
Troppe le segnalazioni di diritti umani violati arrivate a Human Rights Watch, relative alle operazioni militari condotte nel sud-est dell’Ucraina. Molte riguardano l'uso dei mortai, i cui colpi vengono sparati in prossimità dei centri abitati. Una lettera dell'Organizzazione non governativa vicina al finanziere George Soros chiede a Kiev di rivedere il proprio operato
di Redazione

Hugh Williamson è il direttore della divisione per l’Europa e l’Asia centrale di Human Rights Watch, l’organizzazione non governativa che ha sede a New York, che tra i suoi principali sostenitori vede George Soros, uno degli uomini più influenti della finanza globale, mai tenero nei confronti di Putin e della Russia.
Soros è stato più volte e da più parti indicato – senza mai smentita – come il finanziatore dei movimenti anti-russi in Ucraina e pochi giorni fa, sulle pagine del Guardian (► qui), era intervenuto sulla questione suggerendo di coprire con una garanzia comunitaria gli investitori disposti a scommettere sull'Ucraina. I paesi dell'UE, aveva detto lo stesso Soros in un'intervista concessa a fine aprile al giornalista dello Spiegel Gregor Peter Schmitz, dovrebbero iniziare a rafforzare l'Ucraina, pensare di sanzionare la Russia (►qui).
Colpisce, quindi, che sia proprio quella di Williamson la firma su uno degli appelli (qui accanto trovate allegato il testo in inglese e ucraino) più meditati degli ultimi giorni. Una lettera, firmata dal direttore, indirizzata a Oleksandr Turchynov e Petro Poroshenko, chiede infatti ai due politici al vertice del potere ucraino di cessare le violazioni dei diritti umani nel corso delle operazioni antirusse.
Tante, troppe le segnalazioni di diritti umani violati arrivate a Human Rights Watch, relative alle operazioni militari condotte nel sud-est dell’Ucraina. Molte sono relative all’uso dei mortai, i cui colpi vengono sparati in prossimità dei centri abitati. Gli osservatori di Human Righs Watch, si legge nella lettera che pubblichiamo in allegato, hanno visitato Sloviansk e le zone circostanti, incontrando molte persone nel villaggio di Semyonovka. Molti i racconti di devastazione e terrore, sotto bombardamenti durati ininterrottamente per giorni e notti. Case distrutte e persone ferite, ma anche traumi invisibili e spavento negli occhi dei bambini: questo hanno riscontrato a Human Rights Watch.
Molto più delicato il rapporto con gli insorti, ai quali HRW attribuisce comunque una “violazione della legge ucraina”, non dimenticando di ribadire che “operano in zone abitate da civili”. Tuttavia, si legge nella lettera, questo comportamento non esime le forze ucraine dal rispetto degli obblighi imposti loro dal diritto internazionale, in particolare dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che tutela libertà, diritto alla vita, sicurezza e integrità fisica delle popolazioni.
Il diritto internazionale umanitario è chiaro su questo punto e il governo dell’Ucraina ha il dovere di non attaccare persone o obiettivi civili, attenendosi anche nel caso di offese militari al principio di proporzionalità. L’invito è preciso e deciso: rivedere tutte le operazioni in corso. Basterà?
@oilforbook
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