Mondo

Terrorismo: ecco l’impatto paese per paese

Un indice prova a calcolare quanto incidono nella sicurezza e nella percezione di rischio dei cittadini gli attacchi terroristici avvenuti nel 2014, che a livello globale sono aumentati del 61% rispetto al 2013. Il rischio più alto si corre in 38 paesi, mentre l'Italia è 62esima

di Redazione

Il tema del terrorismo è caldissimo in tutto il mondo, e soprattutto in Occidente, eppure quali sono i paesi che ne subiscono gli effetti più devastanti? A rispondere prova il Global Terrorism Index (GTI), il primo indice pensato proprio per misurare l’impatto del terrorismo mettendo a confronto 162 paesi in base a indicatori quali il numero di attacchi, di vittime e di danni a cose o persone. Questi numeri concorrono a determinare un numero da 1 a 10 che misura l’impatto del terrorismo in quel paese da oggi e nei prossimi cinque anni. Per impatto – precisano gli autori dell’indice – si intende anche il livello di paura e di sistemi di sicurezza attivati per far fronte alla minaccia percepita.

In generale, nel 2014 il mondo ha visto morire 17.958 persone a causa di attacchi di terroristi, il 61% in più del 2013. L’82% di tutti gli episodi è accaduto in soli cinque paesi (Iraq, Afghanistan, Pakistan, Nigeria e Siria) ed è stato perpetrato da 4 gruppi: Talebani, Boko Haram, Isis e Al Qaeda. Sempre nel 2014, 24 paesi del mondo sono stati teatro di attacchi che hanno ucciso più di 50 persone, mentre in 75 paesi non si sono registrati attentati terroristici di nessun tipo.

In questa classifica l’Italia si colloca al 62esimo posto con un indicatore di 2,55. Per avere un’idea, l’indice del primo in classifica, l’Iraq,  è 10, quello degli USA 4,71, quello della Germania 1,02. Ben 38 paesi del mondo hanno un indice di impatto terroristico superiore a 4. In Europa, paesi come Polonia, Romania, Slovenia, Slovacchia e Finlandia sono considerati a “impatto zero”.

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