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70 anni dopo i sopravvissuti tornano ad Auschwitz

Sono passati 70 anni da quando l’Armata Rossa entrò nel campo di Auschwitz-Birkenau, il 27 gennaio del 1945. Nel giorno dell’anniversario dalla liberazione del campo di concentramento, 300 sopravvissuti si sono riuniti per commemorare le vittime dell’olocausto

di Redazione

Sono 300 i sopravvissuti arrivati ad Auschwitz, nella Giornata della Memoria, per commemorare le vittime dell’Olocausto, nel giorno del settantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento da parte dell’ Armata Rossa, il 27 gennaio del 1945.

Oltre 1,1  milione di persone sono morte qui, la maggior parte erano ebrei.

Oggi anziani, accompagnati da figli e nipoti, i sopravvissuti erano tutti giovani, molti bambini, all’epoca dei fatti. Alcuni non erano mai tornati prima di oggi e per la maggior parte, questa potrebbe essere l’ultima opportunità di partecipare ad un anniversario così importante: 70 anni.

“Tornerò qui, ogni anno, fino a quando ne avrò le forze.” Ha dichiarato Renee Salt, una sopravvissuta che oggi vive a Londra, ai microfoni della BBC. “Perché? Nel mondo ci sono ancora molti che negano l’Olocausto e se noi non parliamo, il mondo non saprà mai cos’è successo davvero.”

Alla cerimonia, hanno partecipato 38 rappresentanti di stato, tra cui i capi di Stato di Francia, Francois Hollande, e Germania, Joachim Gauck. Per l'Italia presente il Presidente del Senato Pietro Grasso nell'esercizio delle funzioni del Presidente della Repubblica e il sottosegretario agli Affari Esteri Benedetto della Vedova rappresenterà il Governo alla cerimonia.

Martedì, il Ministero della Difesa russo, ha pubblicato documenti d’archivio sulla liberazione di Auschwitz, tra cui la testimonianza di Gen Kramnikov, della 60esima armata del primo fronte ucraino: “I soldati hanno aperto i cancelli, ad una folla sterminata di persone…Sembravano tutti esausti, uomini anziani, giovani, donne con bambini piccoli e adolescenti, quasi tutti erano mezzi nudi.” Riporta la testimonianza di Kramnikov. “Le prime indicazioni sono che ad Auschwitz, centinaia di prigionieri sono stati costretti a lavorare fino alla morte, sono stati bruciati o sono stati fucilati.”

 

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