Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Welfare & Lavoro

Lavoro: in Italia il record europeo di giovani imprenditori

Il nostro paese condivide con la Grecia la testa della classifica dei giovani lavoratori autonomi, tra i quali molti potrebbero aver scelto questa strada per necessità. In fondo alla classifica c'è la Germania. Solo il 4 per cento delle imprese giovani si dedica al sociale

di Gabriella Meroni

Pochi giovani europei sono imprenditori: solo il 6,5%, percentuale che però sale al 15% in Italia, paese che si piazza di pochissimo al secondo posto (con pochissimo scarto rispetto alla Grecia) nella classifica stilata dal rapporto “Youth entrepreneurship in Europe: Values, attitudes, policies”, presentato a Bruxelles nell’ambito della European Youth Week. diventare imprenditori sembra difficile ai giovani del nostro continente, che ritengono che in Europa ci siano troppi ostacoli e infatti spesso decidono di postarsi verso altri Paesi, come gli Stati Uniti.  
Le percentuali dei self-employed di età compresa tra i 15 e i 24 anni variano di molto tra gli Stati Membri, raggiungendo i livelli più alti in Italia e in Grecia (dove rappresentano il 15% degli occupati) e i più contenuti in Germania e Danimarca, dove non arrivano al 3%. Un dato che ha fatto propendere i commentatori verso un'interpretazione di “necessity enterpreneurs”, ovvero di giovani che diventano autonomi non per scelta ma per necessità, perché non trovano un impiego alternativo. Secondo gli estensori dello studio, la percentuale di questo tipo particolare di imprenditori in Europa arriva al 17%. In Italia inoltre tra i lavoratori autonomi sono diffusi i “falsi” – le cosiddette finte partite Iva – cioè persone apparentemente autonome ma in realtà "dipendenti" di un solo committente. 
I giovani europei sono anche scoraggiati. Circa la metà di loro ritiene infatti che diventare imprenditore sia desiderabile, ma solo il 41% lo ritiene fattibile – percentuale che scende sotto il 30% nei Paesi mediterranei. L’82% pensa che la mancanza di finanziamenti sia l’ostacolo principale, quota che sale oltre il 90% in Italia, Portogallo, Spagna, Romania e Bulgaria. Secondo il rapporto, infine, un giovane imprenditore su tre lavora part-time, mentre i settori in cui è più diffuso il lavoro autonomo sono l'edilizia, il commercio, l'agricoltura e i servizi. Si dedica al sociale poco più del 4% dei giovani imprenditori europei. 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA