Mondo
Rito di passaggio alternativo salva 1200 ragazze dalle Mgf
Da tre anni in Kenya e in Tanzania si svolgono cerimonie alternative che non si concludono con la mutilazione genitale femminile. Oltre 7mile le ragazze che hanno partecipato ai riti alternativi
di Redazione

Per 1200 ragazze masai la cerimonia di passaggio che è iniziata oggi, venerdì 28 agosto, in Kenya non sarà un dramma. Queste giovani, infatti, parteciperanno a un Rito di Passaggio Alternativo a Loitokitok, tre giorni di celebrazioni che sono allo stesso tempo una denuncia originale ed efficace contro le mutilazioni genitali femminili (Fgm).
In Kenya, come in altri Paesi africani e non solo, il rito di passaggio dall’infanzia all’età adulta viene spesso sancito con il “rito del taglio”.
Da tre anni, invece, Amref Health Africa ha promosso in Kenya e Tanzania una cerimonia alternativa. L’antico rituale dei masai non è stato modificato se non nell’eliminazione della mutilazione cui venivano sottoposte bambine e ragazze. Durante i tre giorni che precedono la celebrazione conclusiva le ragazze – si legge in una nota della ong – ricevono lezioni di educazione alla sessualità, sensibilizzazione su Hiv/Aids e diritti umani.
In questi tre anni sono oltre 7mila le ragazze che hanno partecipato ai riti alternativi proposti da Amref. Le giovani inoltre continuano ad andare a scuola e si sposano più tardi rispetto alle coetanee che hanno invece subito le mutilazioni.
«Un grande successo che si diffonde gradualmente nelle regioni vicine», osservano ad Amref portando ad esempio Nice Nailantei Leng'ete è una donna masai di 24 anni, cresciuta in un villaggio rurale su un pendio del monte Kilimanjaro, che si sta battendo contro le mutilazioni genitali femminili. Lei è riuscita a sfuggire alla Fgm e oggi, divenuta operatrice di Amref, lavora nella promozione dei Riti Alternativi.
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