Welfare
A reggio la cultura è sostantivo plurale Un territorio che vede la popolazione straniera crescere del12% all’anno. E che ha deciso di incoraggiare un confronto
festival In Emilia la tre giorni di Uguali_Diversi
di Redazione

Son 4 su 10 gli italiani che ritengono gli immigrati una minaccia per la sicurezza, il doppio dei francesi che pure hanno avuto a che fare con le rivolte delle banlieue di Parigi. Ma un dato da solo significa poco. Nei centri minori – taluni dei quali rivitalizzati dalla presenza dei nuovi arrivati – la percezione del fenomeno può essere ben diversa da quella diffusa nelle grandi metropoli. Il protagonismo degli amministratori locali anche in materia di sicurezza e decoro, che ha dato vita in questo periodo a delibere quanto meno bizzarre, ha come contraltare una serie di iniziative poco clamorose ma interessanti e che potrebbero fungere da modello per tante situazioni analoghe sparse un po’ in tutta la provincia italiana.
Dal 12 al 14 settembre, a Luzzara e Novellara, in quel di Reggio Emilia, il festival delle Culture “Uguali_Diversi” vedrà una serie di conferenze, dibattiti, incontri con l’autore che insieme alla popolazione locale e alle comunità immigrate cercheranno di sviluppare tutte le possibili declinazioni di un rapporto non necessariamente facile ma sicuramente affascinante. La provincia di Reggio è quella più interessata dal fenomeno tra quelle emiliane (circa il 10% della popolazione è straniera), e con un incremento dell’oltre 12% nel 2007 rispetto all’anno precedente. La comunità più consistente è quella marocchina, ma al terzo posto vi sono gli indiani, soprattutto i sikh che hanno a Novellara il loro più grande tempio in Europa. Ma la varietà è impressionate: le provenienze sono da 139 paesi diversi, di cui ben 114 non appartenenti all’Unione Europea. Le componenti giovanile e femminile stanno rapidamente aumentando, cambiando il volto di un’immigrazione precedentemente caratterizzata dalla prevalenza di maschi soli e adulti. Questa diversa composizione offre incredibili vantaggi in vista di politiche concrete in favore di una maggior integrazione, e il programma del Festival scommette soprattutto su questo. Tra i partecipanti: Zygmut Bauman (nella foto) Enzo Bianchi, Gabriella Caramore, Gad Lerner, Massimo Livi Bacci, Valerio Massimo Manfredi, Rula Jebreal.
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