Famiglia

Aborto, Don Rigoldi: basta guerre di religione

"No a polizia in ospedale e moratorie: il tema della vita è troppo serio per essere trattato così"

di Redazione

Se si fanno le battaglie di religione, si crea questo clima qui”. Cosi’, in un’intervista a “il Giornale”, don Gino Rigoldi, cittadino benemerito del Comune di Milano e impegnato nel volontariato, commenta l’interrogatorio alla donna di Napoli che aveva appena avuto un’interruzione di gravidanza. “Le semplificazioni autoritarie -commenta- sono sempre una balordaggine”. “Non bisogna assolutamente mandare la polizia in ospedale e neanche fare il partito delle moratorie: sono performance inopportune. Il tema della vita e’ troppo serio per essere trattato cosi'” aggiunge don Rigoldi che continua: “La cosa che mi sembra comica, o tragica, e’ che la polizia corra per una telefonata anonima. Probabilmente qualcuno dei capi vuole mettersi in mostra o ha entusiasmi che lo rendono piu’ papista del Papa”. “Credo -dice ancora- che nessuno sia favorevole all’aborto, le donne per prime. La legge ha interpretato in maniera laica la piaga degli aborti clandestini e la storia ci ha detto che mantenere l’aborto senza regole, o addirittura penalizzato, ha creato piu’ aborti e anche molte morti tra le donne. Quel che pero’ deve essere piu’ forte nella legge, e’ la possibilita’ di evitare gli aborti offrendo percorsi alternativi”.

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