Welfare
Abruzzo, scatta l’operazione litorale accessibile
I Comuni di Montesilvano e Pescara in campo per favorire la fruizione della spiaggia
di Redazione
Il 15 settembre, quando la stagione balneare pescarese chiuderà i battenti, cinque delle “carrozzine per il mare” utilizzate quest’estate sul litorale cittadino non torneranno nei magazzini dei lidi. Sverneranno, invece, nel deposito comunale, accanto a segnali e transenne, per essere riconsegnate al ritorno del caldo agli stabilimenti. La giunta del capoluogo abruzzese, guidata del neo sindaco Luigi Albore Mascia, ha scelto infatti la via del prestito per favorire l’accesso dei disabili al mare.
D’accordo con le organizzazioni di categoria degli imprenditori balneari, l’amministrazione ha acquistato cinque sedie job e le ha assegnate in comodato ad altrettanti lidi per i mesi estivi. Lidi, precisano dal Palazzo di Città, equamente distribuiti sul litorale cittadino. Una formula innovativa (e forse un po’ macchinosa) che se da un lato rischia di innescare una corsa da parte dei titolari dei lidi alla concessione della sedia pubblica, dall’altro spiana però la strada a chi non ce la fa ad arrivare in acqua con le proprie gambe. I pescaresi con disabilità che non intendono rinunciare al mare potranno contare, infatti, su cinque ausili in più per il trasporto sulla sabbia. Mezzi che si aggiungono a quelli di proprietà degli stabilimenti.
«Grazie alla sedia job che ci ha concesso il Comune, riusciamo a soddisfare le esigenze di altri clienti disabili e a rimpiazzare, momentaneamente, una delle due che i vandali hanno rotto di notte», racconta Leonardo Lemme, amministratore del lido La Playa. Di solito sono i familiari o gli amici a spingere la sedia job verso le onde ma, spiega l’imprenditore, se non c’è nessun accompagnatore provvede il personale dello stabilimento.
«Diamo la sedia», aggiunge, «anche a chi non affitta sedie o ombrelloni. L’accesso all’arenile, infatti, è libero e la sedia, peraltro, è acquistata con i soldi pubblici». Secondo Lemme, tuttavia, la formula del prestito solo di cinque sedie da parte del Comune, pur utile, è «limitata». Meglio sarebbe stato, suggerisce, concedere un contributo per l’acquisto da parte di tutti i lidi. Il consorzio delle imprese balneari, ad ogni modo, non intende restare con le mani in mano. «Stiamo trattando con delle aziende che producono le sedie job per acquistarne una ventina in modo da ampliare il servizio in favore delle persone disabili».
Il punto, osserva l’amministratore della Playa, è che, nonostante l’accresciuta sensibilità degli operatori turistici verso le esigenze di anziani e non autosufficienti, c’è un muro burocratico oltre che architettonico che impedisce l’accesso al mare. Realizzare docce per i disabili o sentieri per i non vedenti è un’impresa: bisogna ottenere, infatti, le autorizzazioni di più enti pubblici.
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