Mondo
ABRUZZO. Troppo piccole le CASE per le famiglie numerose
L'ANFN pone il problema al Prefetto e denuncia che la Protezione civile non sta pagando gli affitti, come promesso
di Redazione
Quale sarà il destino delle famiglie numerose aquilane? Le abitazioni del progetto C.A.S.E., infatti, sono troppo piccole per famiglie di sei e più componenti, lo ha ammesso anche il Prefetto dell’Aquila Franco Gabrielli.
I responsabili provinciali dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose, Bruno e Tiziana Cotellessa, hanno incontrato il Prefetto Gabrielli proprio su questo tema. Il Prefetto ha annunciato che si sta pensando a interventi mirati specifici e che le famiglie numerose iscritte all’Associazione che hanno la casa nella zona rossa o nella categoria E (quelli cioè inagibili o distrutti per i quali serve un intervento piuttosto lungo e complicato di riparazione) e che non hanno trovato una sistemazione autonoma, potrebbero essere destinatarie delle abitazioni disponibili trovate nell’aquilano dal Prefetto.
Altro tema affrontato è quello che riguarda le famiglie che hanno trovato una sistemazione presso abitazioni private: si tratta di tutti coloro che, sfollati, non potendo stare negli alberghi, dove le camere sono troppo piccole per potervi far alloggiare famiglie intere, hanno cercato e trovato abitazioni in affitto grazie anche all’interessamento della Protezione Civile che si è impegnata a pagare l’affitto, ma in realtà in molti casi non ha ancora provveduto, mettendo in difficoltà sia i padroni di casa che gli affittuari. Il problema è stato portato a conoscenza del Prefetto anche perchè le quote per l’affitto, anticipate in alcuni casi dalle famiglie sfollate, raggiungono i mille euro mensili.
Si è parlato anche del caso dei pacchi viveri settimanali per gli sfollati, che, in diversi casi, non si vedono più da tempo (per esempio a Pescara), e dei contributi per l’autonoma sistemazione, ai quali è stato posto un tetto massimo che penalizza le famiglie con più di due figli: se si considera che parliamo di famiglie con almeno sei componenti e che spesso il lavoro va perlomeno a rilento, questo limite viene considerato un’ingiustizia.
I Cotellessa hanno invitato il Prefetto Gabrielli alla «Festa regionale della Famiglia» che si svolgerà il prossimo 13 settembre proprio all’Aquila e sarà un’occasione utile per ascoltare le testimonianze delle famiglie numerose colpite dal terremoto.
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