Famiglia
Abusi in Liberia: dura condanna delle Ong italiane
Comunque "Quanto denunciato da Save the Children non riguarda minimamente le nostre Ong", afferma il Presidente Sergio Marelli.
di Redazione
?Esprimiamo una dura condanna sui comportamenti e sugli abusi a bambine e ragazze liberiane da parte degli operatori internazionali emersi in queste ore dal rapporto di Save the Children, che coinvolgono caschi blu, personale Onu e persino cooperanti?.
A parlare è Sergio Marelli, Presidente dell?Associazione Ong Italiane, che a nome delle 163 Ong che rappresenta, chiarisce il ruolo e la condotta dei cooperanti italiani all?estero nella vicenda drammatica degli abusi su minori nei campi rifugiati in Liberia.
?Quanto denunciato da Save the Children sui fatti della Liberia non riguardano minimamente le nostre Ong ? continua Marelli ? né in quello né in nessun?altro paese. Questo è un problema che noi abbiamo affrontato da sempre con il nostro personale, conduciamo con criteri di estrema rigorosità la selezione in Italia dei nostri volontari internazionali e una formazione chiara e netta sul rispetto dei diritti umani e della persona, insieme ad un monitoraggio approfondito sulla loro condotta, anche sul piano personale?.
I codici di comportamento applicati dalle Ong sono uno strumento efficace per combattere tutte le pratiche di sfruttamento sessuale, proprio per garantire sull?operato dei propri volontari espatriati.
?La nostra ferma condanna per gli episodi riscontrati, che comunque restano casi isolati, ? afferma Marelli – non può e non deve ammettere generalizzazioni improprie, dannose e irrispettose dell?impegno, dell?altruismo e della serietà che contraddistingue il personale delle Ong italiane. Alla denuncia vanno accompagnate delle misure urgenti e concrete di interdizione al servizio dei responsabili di questi atti vergognosi. L?Associazione Ong italiane garantisce gli oltre 3.500 volontari italiani che lavorano nei diversi paesi del mondo, svolgendo un?attività importante e necessaria accanto alle popolazioni più povere e spesso in condizioni pericolose?.
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