Non profit

Achini: «Ma i militari sono una risorsa anche per noi»

di Redazione

«Non credo che i gruppi sportivi militari rappresentino, in termini di priorità, il problema più importante del sistema sportivo italiano». Massimo Achini, presidente del Csi – Centro sportivo italiano, l’associazione di ispirazione cristiana che promuove lo sport come momento di educazione e di aggregazione sociale e delegato del Coni per i rapporti con il Vaticano, la Cei e la Chiesa, non giudica negativamente la presenza, sempre più diffusa, di atleti militari nelle squadre olimpiche italiane.
Vita: Presidente, come vede il fenomeno degli “atleti di Stato”?
Massimo Achini: È un fenomeno ormai consolidato vista la presenza di gruppi sportivi in quasi tutti i Corpi militari e di polizia. Credo possa dare vantaggi reciproci allo sport di base e a quello d’élite. L’arruolamento, inoltre, come ha fatto rilevare il presidente mondiale dello sport militare, Gianni Gola, trae grandi benefici dai risultati degli atleti.
Vita: Non teme che possa svuotare lo sport di base?
Achini: Non più di tanto. Non vedo controindicazioni per lo sport di base perché, nel caso degli atleti militari, parliamo di atleti d’élite. È un beneficio per tutto lo sport italiano. Crediamo nell’alleanza fra lo sport di vertice e di base. Oggi abbiamo bisogno di campioni che siano modello per i giovani e da questo punto di vista lo sport militare è una grande realtà. Pensiamo anche a quanto avviene, invece, nel calcio dove lo sport professionistico saccheggia lo sport di base.
Vita: Non sarebbe meglio se anche lo sport a livello professionistico fosse finanziato al di fuori dei bilanci dei ministeri della Difesa, Interni, Giustizia eccetera?
Achini: Non credo: la torta dello sport è sempre quella: se si dovesse finanziare anche lo sport d’élite si ridurrebbe la fetta per lo sport di base.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.