Version:1.0 StartHTML:0000000235 EndHTML:0000007304 StartFragment:0000004669 EndFragment:0000007268 SourceURL:file://localhost/Users/r.bonacina/Documents/Dati%20utente%20Microsoft/Allegati%20salvati/100128_cs_norme_antimafia.doc
In attesa di conoscere il testo del decreto legge che istituisce l’Agenzia nazionale che gestirà i beni sequestrati e il ddl contenente le altre misure di contrasto alla criminalità organizzata, le Acli manifestano apprezzamento per i provvedimenti annunciati dal Consiglio dei ministri riunito oggi a Reggio Calabria.
L’istituzione del codice antimafia, il testo unico che raccoglie e razionalizza le leggi approvate in materia; la creazione di una mappa delle organizzazioni criminali, gli interventi contro le infiltrazioni malavitose negli appalti pubblici sono «provvedimenti che possono rivelarsi importanti» secondo le Associazioni Cristiane dei lavoratori italiani.
Relativamente alla costituzione dell’Agenzia che gestirà i beni sequestrati, «essa è la benvenuta – precisano le Acli – se saprà rendere più efficaci i meccanismi che vanno dalla loro confisca alla destinazione d’uso, salvaguardando il loro riutilizzo esclusivo a fini sociali». A tal proposito l’Associazione ribadisce il proprio «no» all’ipotesi di vendita dei beni sequestrati, per la convinzione che «questa sarebbe la strada per un rientro in loro possesso da parte delle organizzazioni criminali».
«Forte apprezzamento» anche – da parte delle Acli – per la decisione di Confindustria di rendere obbligatoria la denuncia per gli imprenditori vessati dal racket, pena la sospensione o l’espulsione dall’associazione. Le parole, invece, del presidente del Consiglio sull’equazione “più extracomunitari uguale più criminali” sono giudicate dalle Acli «assolutamente sconsiderate».
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