Welfare
Aduc: meno plastica nei biberon
L'associazione dei consumatori chiede che il bisfenolo non sia usato per la realizzazione dei biberon. Per l'autorità europea per la sicurezza alimentare, invece, la composizione è adeguata
di Redazione
Per l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, i limiti di assunzione di bisfenolo A (Bpa) non devono essere modificati, per l’Aduc si’. “Anzi per particolari categorie di prodotti, per esempio i biberon, non deve essere presente il Bpa”.
A contestare le conclusioni degli esperti europei e’ l’associazione a tutela dei consumatori, che ricorda come la sostanza nel mirino, protagonista di un parere diffuso ieri dall’Efsa, e’ il maggiore componente delle plastiche di policarbonato usate nei biberon, ma anche in altri contenitori per alimenti (bottiglie per bibite con il sistema del vuoto a rendere, piatti e tazze, pellicole e rivestimenti protettivi per lattine e tini, eccetera).
«Il Bpa può migrare nei cibi e nelle bevande conservati in materiali che lo contengono; inoltre puo’ causare l’endometriosi nelle donne con effetti sulla capacita’ riproduttiva, una modificazione dello sviluppo fetale e danni ai neonati perche’ altera l’attivita’ del sistema endocrino».
I biberon al Bpa non si usano negli Stati Uniti, dove la Fda ne ha elencato i rischi di assunzione chiedendone una diminuzione dell’esposizione, tesi confermata da uno studio dell’Universita’ del Missouri (Usa) che ritiene eccessiva l’assunzione di Bpa, e sono proibiti in Canada, Danimarca e Francia.
In Italia si vendono biberon senza Bpa e cio’ e’ ben evidenziato nelle confezioni. «Dunque – conclude l’Aduc – perchè rischiare quando si può fare a meno del Bpa nei biberon?».
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.