Mondo
Afghanistan: 10mila talebani pronti a colpire
Le minacce di un comandante della "ribellione" afghana
di Redazione
Diecimila guerriglieri talebani si preparano a lanciare un’offensiva in primavera con “attacchi sanguinosi” contro i soldati stranieri in Afghanistan. Lo rivela poco l’agenzia Reuters citando un comandante dei ribelli.
Oltre 4.000 persone, un quarto delle quali civili, sono rimaste uccise negli scontri dell’anno scorso, i 12 mesi peggiori da quando i talebani sono stati cacciati nel 2001. Gli esperti e i comandanti della Nato temono che quest’anno sarà altrettanto violento se non più sanguinoso.
Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha annunciato ieri che il dispiegamento in Afghanistan di altri 3.200 soldati americani servirà a contribuire all’offensiva della Nato che sarà lanciata in primavera per fermare i talebani, e ha ringraziato vari paesi, tra cui l’Italia, per il loro sforzo militare nel paese asiatico.
Con l’allontanarsi del rigido inverno e dopo lo scioglimento delle nevi, gli insorti hanno ripreso l’offensiva, in particolare nella regione meridionale, dove si sono impossessati di una importante città e hanno minacciato di distruggere una diga fondamentale per le risorse idroelettriche del Paese.
Mullah Abdul Rahim, il comandante operativo dei talebani nella provincia meridionale di Helmand — la zona più ricca di oppio di cui il Paese è maggiore produttore al mondo — ha detto che i militanti lanceranno gli attacchi in primavera.
“Man mano che le temperature si alzano e le foglie tornano verdi, lanceremo attacchi sanguinosi contro i soldati stranieri guidati dagli Usa”, ha detto a Reuters Rahim, parlando via satellite da una località segreta.
“PRONTI A IMPUGNARE LE ARMI”
“I nostri preparativi per la guerra, in particolare nel sud dell’Afghanistan e nella provincia di Helmand, sono stati completati e per questo i nostri 10.000 combattenti sono pronti ad impugnare le armi quando verrà loro ordinato di farlo”.
Dopo che il tentativo di combattere una battaglia tradizionale è fallito, i talebani torneranno probabilmente alle tattiche di guerriglia più convenzionali contro le forze del governo e i 45.000 soldati stranieri dispiegati nel Paese.
Una delle strategie chiave degli scontri saranno gli attacchi suicidi, che sono incrementati drasticamente l’anno scorso, provocando la morte di oltre 200 persone, ma che restano ancora meno frequenti rispetto all’Iraq. I talebani sostengono di avere 2.000 kamikaze pronti a immolarsi e altri 3.000 in fase di addestramento.
Rahim ha aggiunto che gli attacchi si concentreranno nelle aree meridionali, dove è nata e si è formata la forza talebana.
L’esecutivo afghano sostiene che i militanti siano finanziati dal Pakistan, il loro principale alleato sino agli attacchi dell’11 settembre contro gli Stati Uniti.
Islamabad ammette che alcuni militanti si possano erssere infiltrati dai valichi di confine della vasta e porosa frontiera afghano-pakistana, ma negano di offrire aiuto ai ribelli di entrambe le etnie. Secondo il Pakistan la ribellione è un problema che riguarda unicamente l’Afghanistan.
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