Mondo
Afghanistan, i due cooperanti morti lavoravano per IDLO
L'Organizzazione internazionale di diritto per lo sviluppo gestisce programmi per il settore giustizia nel paese asiatico
di Redazione
L’Organizzazione internazionale di diritto per lo sviluppo IDLO ”ha appreso con dolore” il decesso di Iendi Iannelli e Stefano Siringo, due cooperanti italiani che lavoravano nei programmi per il settore giustizia in Afghanistan nei quali l’organizzazione collabora strettamente con il Governo italiano. I due cooperanti sono stati ritrovati questa mattina nella guesthouse dell’Idlo all’interno di un compound sorvegliato da forze dell’Unops (United Nations Office for Project Services).
L’Ambasciatore italiano a Kabul, Ettore Sequi, – si ribadisce in una nota diffusa dall’Idlo – si e’ immediatamente recato sul luogo e sui corpi non sono stati riscontrati segni di violenza. Sono state avviate le procedure per il rapido rientro delle salme in Italia e per l’accertamento delle cause del decesso. Dopo una serie di consultazioni a Kabul l’IDLO ha concordato che l’Ambasciatore Sequi coordinera’ le operazioni in loco. Nel quadro del ruolo leader dell’Italia nel settore della giustizia in Afghanistan, l’IDLO, un’organizzazione internazionale per lo sviluppo, opera a Kabul, anche in collaborazione con il Canada, in progetti per la ricostituzione del sistema giudiziario e la formazione dei giudici.
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