Mondo
Afghanistan: Italfor dona aiuti alle suore di Kabul
Cinque tonnellate di aiuti umanitari sono stati distribuiti dai militari italiani della cooperazione civile-militare (Cimic) alle suore 'Petit soeurs', le Piccole sorelle di Gesu'
di Redazione
Cinque tonnellate di aiuti umanitari sono stati distribuiti dai militari italiani della cooperazione civile-militare (Cimic) del contingente Italfor in Afghanistan. Gli aiuti sono stati consegnati alle suore ‘Petit soeurs’, le Piccole sorelle di Gesu’. In particolare, sono stati consegnati 1.800 chili di abbigliamento (uomo e donna, sia per adulti sia per bambini), 700 chili di coperte, 2.000 chili di generi alimentari vari (tra cui riso, farina, latte, generi in scatola), 500 chili di giocattoli e cancelleria, 800 paia di scarpe. Tutti i generi saranno accuratamente selezionati e ripartiti da 12 donne volontarie e poi distribuiti alle famiglie piu’ bisognose di Kabul e dei villaggi nei dintorni della capitale. L’operazione umanitaria e’ stata possibile grazie alle donazioni effettuate da privati cittadini e grazie anche al contributo della parrocchia ‘S.Maria degli Angeli’ di Contursi Terme (Salerno) e della Parrocchia ‘S.Marco’ di Teggiano (Salerno).
Durante la guerra le uniche cristiane rimaste a Kabul sono state proprio tre suore appartenenti alla Congregazione delle Piccole sorelle di Gesu’, la francese Chantalle, la svizzera Mariam e la giapponese Chaterine, che anche sotto i bombardamenti non hanno smesso di curare i malati. Quest’ordine opera a Kabul da oltre 50 anni e fu fondato da suor Maddalena e Charles De Foucaul, un ex ufficiale della cavalleria francese che, convertitosi al cattolicesimo, volle tornare in Algeria a lavorare tra i poveri ed i beduini nel deserto. Qui le chiamano le ‘Nuge’ cioe’ ‘gli angeli del cielo’. ”Rimaniamo qui perche’ questa e’ la nostra casa, la nostra gente”, ha detto una religiosa a Kabul. Il Contingente italiano, sin dal suo arrivo, ha sempre supportato le ‘sorelle’, che lavorano presso gli ospedali della citta’ (Ospedale pediatrico ”Indira Ghandi” e ”Ali Abad” ), visitano le famiglie meno abbienti, ma soprattutto sono vicine agli anziani e ai disabili.
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