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Afghanistan: raid della Nato, 60 civili uccisi

Accuse alla Nato che replica: "i talebani usano i civili come scudi umani"

di Redazione

Almeno 60 civili sono stati uccisi nei raid della Nato in Afghanistan. Lo riferiscono funzionari dell’amministrazione locale. L’Allleanza atlantica ha accusato i talebani di usare i civili come scudi umani, mentre l’Isaf non e’ in grado di precisare il numero di civili morti durante operazioni militari nella provincia meridionale di Kandahar. Ieri un portavoce dell’International Security Assistance Force ha detto che 48 talebani sono stati uccisi in tre scontri, inclusi raid aerei, nel distretto di Panjwayi. Niaz Mohammad Sarhadi, a capo del distretto, ha invece parlato dell’uccisione di 60 civili in bombardamenti aerei. Un membro del consiglio provinciale di Kandahar, Bismellah Afghanmal, ha riferito che martedi’ sarebbero stati uccisi fino a 85 civili. Almeno 20 feriti, tra donne e bambini – secondo testimonianze – sarebbero ricoverate nell’ospedale di Kandahar. Ad una domanda sul numero delle vittime civili Mark Laity, rappresentante civile della Nato nel Paese, ha detto di ”non esserne a conoscenza, al momento”, pur esprimendo ”profondo rammarico”. ”Con i ribelli che usano la popolazione come scudo umano, per noi il compito e’ molto difficile, ma questo – ha detto Laity – non ci impedisce di compiere ogni sforzo per minimizzare ogni problema”.

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