Mondo
Africa: il contentino di Bush
Bush promette 687 milioni di dollari da destinare all'Africa per calmare l'irruenza "africana" del premier inglese Blair
di Redazione
Da Adnkronos – Tony Blair arriva a Washington per cercare un accordo con George Bush sull’azione per l’Africa, nodo centrale del programma di presidenza del G8 della Gran Bretagna, dopo non essere riuscito finora a spingere il suo grande alleato a sostenere l’ambiziosa agenda proposta da Londra per il prossimo vertice degli otto ”grandi” del mondo. E come segno di riconciliazione con il premier britannico, il presidente americano annuncera’ durante la conferenza stampa congiunta che si terra’ oggi alla Casa Bianca uno stanziamento straordinario per gli interventi umanitari in Africa di 674 milioni di dollari. Insomma Washington tende la mano a Londra dopo che Bush ha bocciato il piano finanziario per l’Africa presentato da Gordon Brown, e gia’ da qualcuno soprannominato piano Marshall per il continente, sostenendo che non si puo’ adattare alle regole di approvazione del bilancio negli Stati Uniti. In un’intervista rilasciata oggi al Financial Times, Blair spiega di aver rinunciato a cercare di convincere il presidente a sostenere l’International finance Facility (Iff) proposta da Brown, spiegando che ci sono ”alcune cose che noi sappiamo che (gli americani) non faranno e noi non chiederemo loro di fare”.
Ma la speranza di Blair e’ che l’incontro di oggi possa portare ad un accordo sulla questione della cancellazione del debito, un accordo che ”sarebbe vicino” secondo fonti britanniche e americane citate dal ”Guardian”. Secondo il quotidiano, Washington avrebbe in linea di principio accettato che i paesi del G8 si impegnino a versare fondi, insieme a Banca mondiale e Fmi, per compensare la stessa Banca Mondiale della cancellazione del debito totale ad una ventina di paesi. E’ pero’ sul fronte della questione dei cambiamenti climatici che Blair spera di raggiungere una svolta decisiva nei colloqui di oggi con Bush. ”Dobbiamo essere assolutamente chiari su una cosa – ha detto sempre nell’intervista al Financial Times – l’idea di affrontare i cambiamenti climatici o il modo di ottenere energia pulita senza l’America, non funziona”.
Nonostante l’opposizione di Bush all’accordo di Kyoto, il premier britannico si dice convinto del fatto che vi siano tra americani ed europei piu’ punti di convergenza sulla questione del clima di quanto possa apparire. ”Questa e’ la prima opportunita’ giusta che abbiamo io ed il presidente di sederci e discutere insieme la questione in dettaglio, aspettate di vedere quello che succede, siamo solo all’inizio del processo” ha risposto Blair all’intervistatore che gli chiedeva se ci sono possibilita’ che riesca a convincere Bush ad accettare un’iniziativa sul clima per il G8.
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