Mondo

Agire: «ecco come abbiamo usato i vostri doni»

Cosa fanno le ong dell'Agenzia per le emergenze

di Redazione

Il 17 luglio, Agire ha lanciato un appello di raccolta fondi per far fronte all’emergenza in Africa orientale. Un grido d’allarme al quale gli italiani hanno risposto inviando un milione e 650 mila euro. Risorse destinate per il 93% alla realizzazione di nove progetti di altrettante organizzazioni non governative del network, distribuiti nei tre paesi maggiormente colpiti da carestia e siccità: Somalia, Kenya ed Etiopia. Nel dettaglio ecco le iniziative in corso.

In Somalia Cesvi, Cisp, Coopi e Intersos si occupano del supporto agli sfollati interni (IDPs), attraverso la distribuzione di cibo, acqua potabile, medicinali, e la realizzazione di servizi igienici e sanitari.

In Kenya gli interventi di ActionAid, Amref e Avsi rispondono invece ai bisogni di coloro che dalla Somalia sono fuggiti, cercando aiuto nei campi profughi di Dadaab (distribuzioni di beni di prima necessità e costruzione di centri educativi) ma sono anche indirizzati alle comunità keniote colpite dalla siccità nel distretto di Ijara, Bamba, Kaloleni e Malindi, dove si realizzano attività agricole e igienico sanitarie.

In Etiopia Save the Children e Vis garantiscono assistenza umanitaria agli sfollati nell’area di Jijiga traminte distribuzioni di beni alimentari e di acqua potabile e realizzano programmi di integrazione alimentare per bambini malnutriti a Dolo Ado Woreda, nella Somali Region.

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