Cultura

Agricoltura: approvato decreto Ogm

Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto sulla coesistenza tra gli organismi geneticamente modificati e le colture tradizionali e biologiche.

di Redazione

Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto sulla coesistenza tra gli organismi geneticamente modificati e le colture tradizionali e biologiche. Il decreto, che dovra’ essere convertito in legge entro 60 giorni dal Parlamento, si articola in dieci articoli. L’ unico elemento nuovo rispetto allo schema originario e’ costituito dall’ articolo 4 che definisce i piani di coesistenza tra Ogm e colture convenzionali e biologiche. La norma in questione prevede che le regioni e le province autonome adottino i piani di coesistenza entro il 31 dicembre 2005. ”E’ questa – ha detto il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno – la novita’ piu’ rilevante rispetto al testo approvato dalla conferenza Stato-Regioni”. Cinque rappresentati delle regioni e province autonome, ha poi annunciato Alemanno, faranno parte nel comitato che dovra’ stabilire le norme di attuazione del decreto. Sull’ applicazione delle sanzioni, altro punto che aveva suscitato alcune critiche, il ministro ha precisato che ”le sanzioni resteranno penali per tutta la moratoria a carico di quegli agricoltori che non rispetteranno le regole e immetteranno nell’ ambiente colture Ogm che non siano autorizzate”.
”Finalmente ce l’abbiamo fatta”. Il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, ha annunciato cosi’ l’ approvazione del decreto sulla coesistenza tra Ogm e colture tradizionali e biologiche, rivelando che oggi c’ era stata anche ”un’ ultima suspence dopo che la Presidenza della Repubblica aveva chiesto un nuovo rinvio tecnico di una settimana”. Una situazione ”presto risolta grazie alla sensibilita’ del Presidente Ciampi”. ”Il decreto e’ stato approvato dopo un lungo e serrato dibattito – ha ricordato Alemanno – che e’ pero’ servito a chiarire le posizioni e a fugare tutte le confusioni che si erano andate creando, compresa quella seguita alle dichiarazioni di Veronesi”. Per quanto riguarda l’ impostazione del provvedimento, Alemanno ha precisato che ”il decreto di fatto e’ rimasto immutato”.
Largamente soddisfatto il mondo dell’agricoltura e dell’associazionismo, seppure con qualche distinguo, per l’approvazione, in Consiglio dei Ministri, del decreto sulla coesistenza fra coltivazioni convenzionali, biologiche e ogm. Per il presidente della Coldiretti, Paolo Bedoni ”e’ un primo atto di responsabilita’ che risponde alla grande mobilitazione di imprese e cittadini, impegnati in una battaglia di civilta’ che la Coldiretti continuera’ sul territorio con Comuni, Regioni e in Parlamento, dove la stragrande maggioranza delle forze politiche di entrambi gli schieramenti si e’ impegnata a difendere l’agricoltura italiana dai rischi di contaminazione del biotech e il diritto di scelta dei consumatori”. Secondo il presidente della Confederazione Italiana Agricoltori, Giuseppe Politi ”oggi finalmente le Regioni hanno uno strumento certo perche’ i produttori possono, nel momento delle semine autunnali, avere un quadro di riferimento preciso e, nello stesso tempo, i consumatori avranno garanzie concrete sugli alimenti che acquistano. Adesso – aggiunge – e’ opportuno che il provvedimento venga rapidamente recepito dal Parlamento”. Il presidente della Fedagri-Concooperative, Paolo Bruni, nell’esprimere la propria soddisfazione sottolinea, pero’, che ”l’approvazione di questo decreto non deve frenare il cammino della scienza nella direzione della ricerca”. Critica l’Aiab, che rileva come ”il decreto, oltre ad essere ”debole e lacunoso”, non garantisce l’agricoltura biologica. ”Sono scomparse – afferma il presidente dell’associazione, Vincenzo Vizioli – le regole rigorose e dettagliate che potevano garantire una vera agricoltura ogm-free”. Dello stesso avviso Legambiente che rileva come ”siano troppe le modifiche peggiorative, ma finalmente si e’ messa la parola fine a questo gioco dell’oca”. Per la Confagricoltura, invece, ”sono stati apportati miglioramenti, che rendono il decreto finalmente compatibile con le regole comunitarie. Tuttavia – secondo l’organizzazione – non si e’ intervenuti a sufficienza su uno degli aspetti piu’ delicati: la responsabilita’ a carico degli agricoltori”. Soddisfatti i Verdi ambienti e societa’ (Vas) che sottolineano come ”l’Italia sia finalmente libera da ogm”, mentre il segretario generale della Uila-Uil, Stefano Mantegazza giudica l’approvazione del decreto ”importante per il futuro del sistema agroalimentare”.
Il decreto, che dovra’ essere convertito in legge entro 60 giorni dal Parlamento, si articola in dieci articoli. L’ unico elemento nuovo rispetto allo schema originario e’ costituito dall’ articolo 4 che definisce i piani di coesistenza tra Ogm e colture convenzionali e biologiche. La norma in questione prevede che le regioni e le province autonome adottino i piani di coesistenza entro il 31 dicembre 2005. ”E’ questa – ha detto il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno – la novita’ piu’ rilevante rispetto al testo approvato dalla conferenza Stato-Regioni”. Cinque rappresentati delle regioni e province autonome, ha poi annunciato Alemanno, faranno parte nel comitato che dovra’ stabilire le norme di attuazione del decreto. Sull’ applicazione delle sanzioni, altro punto che aveva suscitato alcune critiche, il ministro ha precisato che ”le sanzioni resteranno penali per tutta la moratoria a carico di quegli agricoltori che non rispetteranno le regole e immetteranno nell’ ambiente colture Ogm che non siano autorizzate”.

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