Cultura

Agricoltura: meno aziende tradizionali, più bio

L'Aiab noi siamo da dieci anni in controtendenza

di Giampaolo Cerri

L’agricoltura è in calo, ma quella biologica resiste.
Se infatti l’Istat “certifica” la diminuzione del numero di aziende agricole (-2.265) e della superficie coltivata (-1,3 milioni di ettari) nel nostro Paese fra il 1990 e il 1999, l?AIAB (Associazione Italiana per l?Agricoltura Biologica) ricorda come l?agricoltura biologica in Italia continua una espansione inarrestabile: l?Italia è il paese leader in Europa per numero di aziende agricole biologiche (50.000) e per la superficie coltivata (circa 1/3 della superficie totale del vecchio continente con 1 milione di ettari) seguita dalla Germania, dalla Spagna e dall?Inghilterra.

“In quest?ultimo decennio ? ha dichiarato il Presidente dell?AIAB, Vincenzo Vizioli – il biologico ha avuto un?espansione che nessun altro settore dell?agroalimentare ha avuto. Una crescita resa possibile dalla passione e dalla tenacia dei tanti produttori che hanno iniziato questa “avventura” senza sponsor pubblici o privati, senza assistenza delle grandi organizzazioni agricole, e soprattutto senza nessun sostegno da parte del mondo della ricerca scientifica. Il successo attuale ? continua Vizioli – è dovuto certamente anche alle scelte dei consumatori, al fatto che riescono a trovare nei prodotti biologici garanzie rispetto all?assenza di residui, prodotti che non inquinano l?ambiente e che sempre più soddisfano anche le esigenze del gusto”.

“La strada da percorrere è ancora lunga ? conclude il Presidente dell?AIAB – convincere sempre più agricoltori a convertire le loro produzioni, sostenerli in questa scelta con assistenza tecnica, commerciale e di ricerca applicata. Tendere sempre più verso produzioni che garantiscano anche le qualità organolettiche. Trovare forme innovative di commercializzazione che consentano un maggior reddito ai produttori e possibilmente minori costi per i consumatori. Questi sono anche gli impegni di AIAB con l?obiettivo che sempre più l?agricoltura si identifichi con il biologico”.

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