Mondo
Aids: la Abbott nega il nuovo farmaco ai Pvs
Lo ha inviato a un numero limitato di progetti di MSF in Africa al prezzo di 500 dollari per paziente per anno. Si rifiuta di venderlo in Tailandia e in Guatemala e continua ritardarne la registrazion
di Redazione
La multinazionale farmaceutica Abbott continua a negare a troppi malati la nuova versione di un importantissimo farmaco contro l?AIDS: il lopinavir/ritonavir. A denunciare il comportamento dell?azienda è l?organizzazione internazionale di soccorso Medici Senza Frontiere (MSF).
Solo dopo lunghe e forti pressioni la Abbot ha iniziato a inviare la nuova versione del farmaco a un numero limitato di progetti di MSF in Africa al prezzo di 500 dollari per paziente per anno. Tuttavia, la casa farmaceutica rifiuta di venderlo a MSF per i suoi programmi in Tailandia e in Guatemala e continua a ritardarne la registrazione nei paesi in via di sviluppo. Il risultato è che la nuova versione del lopinavir/ritonavir non è né disponibile né accessibile per la grande maggioranza dei pazienti che ne hanno bisogno.
La nuova versione del lopinavir/ritonavir, un farmaco anti AIDS di seconda linea raccomandato dall?Organizzazione Mondiale della Sanità, presenta dei vantaggi molto importanti rispetto alla precedente versione: un numero inferiore di pillole da assumere, stoccaggio senza refrigerazione e nessuna restrizione dietetica. Tutti elementi di grande importanza, soprattutto nei Paesi più poveri. Ma, fintanto che questo farmaco non è registrato, è impossibile ottenerlo, a qualunque prezzo. In Cina non si trova nemmeno la vecchia versione poiché, sebbene il farmaco sia registrato, la Abbott ha deciso di non venderlo nel paese.
“Qui in Tailandia, dove la temperatura supera i 30 gradi per la maggior parte dell?anno, la nuova versione, che non ha bisogno di essere conservata in frigorifero, presenta un evidente vantaggio”, spiega il dottor David Wilson di MSF in Tailandia. “Invece, la Abbott afferma che possiamo arrangiarci con la vecchia versione che non è più nemmeno presente sul mercato americano. Si tratta chiaramente di un prodotto di seconda scelta che è comunque venduto a un prezzo che qui pochi possono permettersi. Limitando il prezzo di 500 dollari solo ai paesi più poveri, la Abbott adotta una politica che esclude in maniera deliberata le persone colpite dall?HIV / AIDS negli altri paesi in via di sviluppo”.
Nei paesi in via di sviluppo esiste un crescente bisogno di terapie di seconda linea per quei pazienti che per anni hanno assunto i farmaci di prima linea e che hanno sviluppato intolleranze o resistenze. È inquietante constatare che i programmi nazionali di trattamento dell?HIV/AIDS e le organizzazioni di soccorso non avranno la possibilità di acquistare questo nuovo medicinale, che è nettamente più caro di quello di prima linea. In Tailandia, la Abbott fa pagare almeno 2.800 dollari per la vecchia versione del lopinavir/ritonavir: curare una persona che ha bisogno di passare a un trattamento di seconda linea costerà dieci volte di più.
“Questo è l?esempio classico di come i monopoli danneggino i pazienti”, afferma il dottor Tido von Schoen-Angerer della Campagna per l?Accesso ai Farmaci Essenziali di MSF. “Abbiamo bisogno della concorrenza dei generici per questi nuovi farmaci essenziali, poiché è il solo modo di rendere i prezzi accessibili e disponibili su larga scala. Non dovrebbe essere un amministratore delegato a Chicago a decidere chi ha diritto a farmaci salva-vita”.
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