Salute
Aids: scondo il Cesvi 40 milioni di colpiti nel 2005
E di questi oltre la metà in Africa. Ma c'è una buona notizia: cala la percentuale delle donne incinte sieropositive
di Redazione
Ben 40 milioni di persone, alla fine dell’anno scorso, come dichiara l’organizzzione umanitaria Cesvi (Cooperazione e sviluppo), sono affette dal virus dell’HIV, di cui 25.8 milioni (60%) solo in Africa e 2.3 milioni bambini sotto i 15 anni. Ancora, nel 2006 sono previste 700 mila nuove infezioni e 570 mila vittime tra i bambini, dovute alla mancanza di prevenzione e cure farmaceutiche. Queste le cifre su cui dal 13 al 18 agosto dovranno confrontarsi a Toronto mondo medico ed istituzionale nell’ambito della XVI Conferenza Internazionale sull’AIDS, per sollecitare l’accesso universale ad interventi efficaci per la prevenzione e la cura dell’HIV. ”Time to deliver”, il titolo della conferenza, indica che non e’ piu’ tempo di parole, ma urge l’azione per bloccare una infezione le cui modalita’ di prevenzione e cura sono ormai note e disponibili. Cesvi – attivo a partire dal 2001 con progetti di lotta all’AIDS in Zimbabwe, Sudafrica, Congo, Eritrea, Uganda, Rwanda e Bosnia Erzegovina – sara’ presente al convegno per presentare i risultati di interventi efficaci di prevenzione dell’HIV nei giovani e della trasmissione materno-infantile del virus durante il parto. Il lavoro del Cesvi in Zimbabwe e’ stato tra i primi nel 2001 a supportare ospedali pubblici e cliniche rurali del paese per introdurre interventi di riduzione della trasmissione materno-infantile del virus HIV, oltre a fornire servizi di educazione e assistenza socio-sanitaria per le mamme e le famiglie colpite dal virus, realizzare campagne di sensibilizzazione e informazione nei piu’ remoti villaggi rurali, costruire strutture di accoglienza e di lotta all’esclusione sociale per gli orfani dell’Aids e garantire farmaci e assistenza medica per i malati di Aids. Il progetto in soli 5 anni ha ottenuto ottimi risultati, come spiega l’organizzazione umantiria: 22.000 donne gravide sottoposte al test HIV e sostegno psicologico; 2.000 bambini nati da donne HIV positive e fuori pericolo di contagio; 1.400 operatori sanitari formati per la prevenzione e la cura del virus, oltre 200.000 persone sensibilizzate sul tema dell’HIV/Aids; 5 ospedali e 17 cliniche rurali coinvolte nel progetto. Inoltre, la prevalenza di HIV positivi sta diminuendo, fa notare il Cevis, in particolare la percentuale di donne gravide sieropositive e’ scesa dal 23% nel 2003 al 19% nel 2005, mentre e’ in aumento il numero di persone che decidono di fare il test HIV grazie anche alla disponibilita’ di cure per le persone con AIDS. A 2 anni dall’introduzione della terapia antiretrovirale con il ”progetto mamme” del Cesvi, il 90% delle persone continuano a seguire costantemente la terapia cronica senza dimenticare le pillole e senza interruzioni negli anni (contro il 50-60% di persone aderenti al trattamento in Europa). Per garantire continuita’ nella fornitura di farmaci antiAIDS, il Cesvi ha siglato un accordo con l’agenzia para-statale che distribuisce farmaci alle strutture del sistema sanitario nazionale, in modo da rafforzare il servizio pubblico esistente affinche’ sia pronto a gestire l’accesso universale alle cure quando questo sara’ possibile grazie agli accordi tra governi e industrie farmaceutiche per una produzione in loco dei farmaci necessari.
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