I fondi per gli aiuti scarseggiano. E il conto in termini di vite umane che si rischia di pagare è altissimo. In Sahel è sempre più emergenza e Action Against Hunger, Oxfam, Save the Children e World Vision lanciano un appello pressante alla comunità internazionale: ad oggi le risorse disponibili hanno consentito di fare meno di un terzo di quanto prefissato. Le 4 agenzie hanno bisogno di 250 milioni di dollari, ma finora ne sono stati raccolti solo 52: un cifra fredda quanto drammatica, perché lascia senza aiuti oltre 2 milioni di persone. Senza risorse le agenzie saranno costrette a rivedere i loro piani.
Action Against Hunger e Oxfam hanno entrambe rilevato un gap di due terzi dei fondi di cui avrebbero bisogno per fornire assistenza rispettivamente a 1 milione e 1,2 milioni di persone, mentre Save the Children e World Vision sono riusciti a raccogliere rispettivamente solo il 15% e il 20% delle risorse necessarie a raggiungere l’obiettivo che si erano prefisse, cioè di portare aiuto rispettivamente a 2,5 milioni e 1,1 milioni di persone.
La crisi colpisce anche le Nazioni Unite: dei 724 milioni di dollari preventivati, ne sono arrivati meno della metà. Aumentano i casi di malnutrizione in tutta la regione e le agenzie chiedono la convocazione di una conferenza in cui Governi e donatori economicamente forti si impegnino a coprire l’intero ammontare di fondi necessari a scongiurare una crisi senza ritorno. Steve Cockburn, regional policy manager per Oxfam in Africa Occidentale ha detto: «Le famiglie in Africa occidentale stanno per entrare in un periodo critico; abbiamo già visto donne che cercano chicchi di cereali nei formicai per sopravvivere. Siamo pronti a portare assistenza a milioni di persone, ma il tempo sta per scadere per mettere in atto i programmi prima che la crisi raggiunga l’apice, e abbiamo urgentemente bisogno di fondi. Serve una conferenza dei donatori per assicurare che 15 milioni di persone che rischiano la fame non siano privati dell’assistenza di cui hanno così disperatamente bisogno».
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