Non profit

Aiutiamo gli adolescenti a raccontarsi senza imbarazzi

Maria Pia Bianchi Il Sorriso Telefono Giovani

di Redazione

Un aiuto che si colloca tra famiglia e istituzioni. È quello che vuole offrire Il Sorriso Telefono Giovani onlus con il suo servizio di ascolto, attraverso una help line telefonica (che risponde allo 02.70107070) e un forum online, accessibile dal sito www.sorrisotelefonogiovani.it, rivolto in particolare ai giovanissimi. L’associazione ha iniziato le sue attività nel 1993; mission fondamentale, aiutare i ragazzi che telefonano a riscoprire e attivare dentro di sé le risorse necessarie per affrontare e risolvere i propri problemi. Per questo motivo tutti i giorni, escluso il sabato, dalle ore 16 alle 22.30, i volontari dell’associazione sono al telefono a rispondere a chi ha voglia di parlare con loro. Oppure c’è il Forum online, un altro canale di comunicazione attraverso il quale i ragazzi possono trovare un confronto in ogni momento, grazie a un monitoraggio continuo, 365 giorni l’anno, degli interventi pubblicati.
Da parte dei volontari viene assicurato un ascolto qualificato, una possibilità concreta di supporto, aiuto e indirizzo a tutti gli adolescenti e giovani che non trovano sufficiente il sostegno che può fornire la famiglia, la scuola, gli amici e i normali rapporti di relazione. C’è poi un counselling mirato che aiuta i giovanissimi a comprendere la natura dei loro specifici problemi. «L’anonimato che garantiamo ai nostri interlocutori aiuta, anche perché soprattutto gli adolescenti non vogliono far “scoprire” il proprio vero io agli amici: con i coetanei devono sempre essere al massimo, sicuri di sé, per cui spesso “recitano”», spiega Maria Pia Bianchi, presidente e tra i fondatori de Il Sorriso Telefono Giovani. «La linea telefonica di aiuto “Il Sorriso – Telefono Giovani” permette di parlare dei propri problemi con una “voce” che non obbliga ad affrontare il timore o l’imbarazzo. Quando diciamo di essere una realtà che si pone tra la famiglia e le istituzioni è perché, ad esempio, il nostro compito è anche invitare i ragazzi a utilizzare tutti gli strumenti che la rete sociale mette loro a disposizione: a partire dai consultori e dagli psicologi scolastici».
Sono in media seimila ogni anno le telefonate che arrivano all’associazione, e circa un terzo dei 40 volontari che si avvicendano al telefono ha meno di trent’anni. «Con noi operano moltissimi giovani e mamme, queste ultime sono state tra le fondatrici e attraverso questa attività hanno anche imparato a capire meglio i propri figli». Lo scorso novembre si è concluso l’ultimo corso di formazione per i nuovi volontari, ma si sta già pensando al prossimo, che si svolgerà a partire da metà ottobre 2011. «Affideremo a Maria Rita Parsi un incontro che affronta le tematiche di adolescenti e genitori separati, un fenomeno sempre più frequente», continua Maria Pia Bianchi, che evidenzia tra le emergenze anche la tendenza degli adolescenti a pensare al suicidio: «Non capiamo se oggi ce ne parlano più facilmente o se l’aumento della complessità in cui i ragazzi vivono li porta ad avere una minor stima di sé».
L’associazione è una fucina continua di nuovi progetti, e l’attenzione su canali e metodi per mettersi a disposizione ed aiutare sempre più ragazzi è continua. Nel corso del 2011, ad esempio, si vorrebbe organizzare un sistema di ascolto digitale: per farlo bisognerà attivare anche un programma di formazione per i volontari, che oltre al forum dovranno gestire anche la chat. «L’utilizzo delle nuove tecnologie è importantissima per migliorare la qualità del servizio e per allargare la base dell’utenza», conclude il presidente.

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