Non profit

Al Naga “visita” dei Carabinieri

Dal 2001 il Naga ha aperto in via Grigna a Milano un centro di assistenza e socializzazione per richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tortura.

di Redazione

Per la prima volta oggi, dopo quasi 10 anni di attività, i nostri volontari hanno trovato al momento dell’apertura, davanti  al Centro, una camionetta dell’esercito con due militari ed un carabiniere.

Le forze dell’ordine hanno chiesto l’esibizione del permesso di soggiorno a tutti i cittadini stranieri presenti che, in quanto richiedenti asilo e rifugiati, ne erano in possesso. Non è stato, inoltre, giustificato in alcun modo il motivo della “visita”.

«Il Naga esprime estrema preoccupazione di fronte a quanto accaduto: un controllo immotivato ed invasivo di una realtà che si occupa di tutela e difesa dei diritti di una categoria particolarmente vulnerabile» dichiara Pietro Massarotto presidente del Naga, «Denunciamo una prassi ed una politica che criminalizza continuamente l’immigrazione e riesce, almeno da un decennio, a compattare i cittadini italiani su un’idea astratta e presunta d’identità nazionale».

«Ieri abbiamo assistito all’oscena persecuzione nei confronti dei cittadini rom  sgomberati da Segrate e poi inseguiti ovunque si fermassero per trovare un rifugio.  Oggi la ‘visita’ al nostro Centro: tutto ciò contribuisce a creare un clima di paura, violenza e discriminazione e a rendere l’aria di questa città sempre più irrespirabile» dichiara Italo Siena fondatore del Centro Naga-Har «Inoltre quello che ci colpisce è come questi ‘episodi’ avvengano nell’indifferenza più totale».

Invitiamo tutte le realtà impegnate nella difesa dei diritti dei cittadini stranieri ed alzare il livello di attenzione e di monitorare e denunciare ogni forma di violazione dei diritti, di razzismo e discriminazione. In ogni caso, il Naga, andrà avanti.

www.naga.it

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.