Volontariato
Al non profit servono parole nuove
Giulio Sensi fa un primo bilancio della Manifestazione di Roma: «a vederle da fuori, queste mobilitazioni sanno troppo di “difesa” e poco di “attacco”»
di Redazione
5 pagine. 14392, titolo e firmatari compresi. È il totale delle battute del Manifesto “Cresce il welfare cresce l’Italia”. Un testo molto documentato e interessante. L’avranno avuto in mano tutti coloro che oggi sono scesi in piazza a Roma? Sicuramente hanno fatto un ottimo lavoro, anche originale come dimostrano i cinque flash mob che hanno animato Roma e i vari presidi in tutta Italia. E coraggioso, visti i tempi. Cinquanta grandi sigle in piazza è un fatto importante. È la notizia del giorno, ed è un vero peccato che siano per ora solo 39 le notizie che google news indicizza sotto la parola chiave della manifestazione.
Non è una novità: le notizie “del sociale” spesso non bucano e rimangono con l’etichetta di “cenerentola” per la grancassa mediatica. Giustamente gli organizzatori hanno puntato sulla “Piattaforma comune” scaricabile dal web.
Il messaggio che ne è uscito è declinabile nei seguenti contenuti: “in piazza per difendere il welfare”, “contro i tagli al welfare”, “salvare le politiche sociali”. Anche se nel manifesto non c’è solo una difesa di quello che il welfare sociale italiano ha concesso negli ultimi decenni, ma anche qualche proposta più costruttiva.
Ma a vederle da fuori, queste mobilitazioni sanno troppo di “difesa” e poco di “attacco”. CONTINUA A LEGGERE IL BLOG DI GIULIO SENSI
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