Non profit

Al via “Operazione fame”

La ong lancia una campagna e una raccolta fondi per la sicurezza alimentare in India

di Redazione

“Aderisci a Operazione Fame, difendi il diritto al cibo”. E’ lo slogan di una campagna per la sicurezza alimentare di Action Aid International. «Al G8 de L’Aquila, i grandi della terra si sono impegnati a sostenere la lotta alla fame» si legge in un comunicato dell’organizzazione. «Un anno dopo, i soldi promessi non sono ancora stati versati. Eppure, per sfamare il pianeta basterebbero 45 miliardi di dollari annui, una quota irrisoria rispetto ai 1250 miliardi di dollari investiti ogni anno in armamenti».

Con Operazione Fame, ActionAid chiede a tutti i governi del G8 di rispettare gli impegni presi e manda un segnale forte all’opinione pubblica italiana per sensibilizzarla sulla gravità del problema fame, la più grave emergenza umanitaria al mondo. «La fame non è una catastrofe naturale ma il frutto di scelte scorrette di imprese, governi, organizzazioni internazionali e della mancanza di volontà politica» sottolinea Action Aid.

Per sostenere la campagna, fino al 24 ottobre 2010 sarà possibile inviare un sms solidale del valore di 2 euro al numero 45509 da tutti i cellulari Tim, Vodafone, Wind e 3 o chiamare lo stesso numero da rete fissa Telecom.

Il ricavato finanzierà un progetto di sviluppo in India – nel contesto urbano di Bangalore e nei distretti di Shimoga e Davengere dove ActionAid lavora dal 1972 – per garantire la sicurezza alimentare di una comunità composta soprattutto da donne allontanate dalla famiglia a causa della loro sieropositività e da bambini al di sotto degli 11 anni orfani a causa dell’HIV.

A Bangalore – per noi occidentali simbolo della Nuova India tecnologica e dinamica – l’80% degli abitanti vive al di sotto della soglia della povertà e si stima che i sieropositivi siano il 2% della popolazione. Qui ActionAid, insieme alla Ong Milana, partner locale di ActionAid, supporta le fasce più vulnerabili della popolazione nella lotta per la sopravvivenza, organizzando attività di accoglienza, supporto medico e l’avvio di piccole attività di microcredito per donne e bambini.

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