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Al via Project Malawi

Il piano integrato di interventi in uno dei 15 Paesi più poveri del mondo verrà realizzato grazie a un contributo di 9 milioni di euro di Banca Intesa e Fondazione Cariplo

di Redazione

Una speranza media di vita tra le più basse di tutta l?Africa ma che l?AIDS fa scendere ancora fino a 38 anni. Si è già vecchi quando da noi si è ancora ragazzi. Il 15% della popolazione affetta dal virus dell?Aids. La diffusione verticale madre-figlio del contagio fa nascere ammalati 11 bambini su 100. Scuole e uffici che si svuotano per mancanza di quadri. Gli orfani che devono lasciare la scuola e andare nei campi. Le pratiche tribali che perpetuano il contagio anche alle vedove. È la situazione del Malawi, uno dei 15 paesi più poveri del mondo.
Per la prima volta due protagonisti dell?economia – la principale banca e il più grande ente non profit italiano – uniscono i loro sforzi a quelli delle migliori organizzazioni non governative per lanciare un originale progetto-Paese di lungo periodo in Africa. Obiettivo limitare il contagio dell?Aids, grazie a una strategia integrata in quattro punti per sostenere lo sviluppo sociale ed economico. Ogni azione è affidata ad un?organizzazione specializzata e già operante in Malawi.
L?intervento centrale combatterà la trasmissione verticale madre-figlio dell?Aids, e sarà svolto dalla Comunità di Sant?Egidio attraverso il protocollo D.R.E.A.M. (Drug Resources Enhancement Against Aids and Malnutrition). Dream si basa su un approccio diagnostico-terapeutico di qualità pari a quella in uso con successo in Occidente, e che ha già dato importanti risultati nel vicino Mozambico.
Le tre azioni di supporto a Dream sono rivolte all?aiuto agli orfani (affidata a Save the Children), all?educazione e prevenzione (a cura delle reti scout del Malawi) e alla sviluppo locale (sotto la responsabilità di Cisp). Un milione di orfani che distrugge il tessuto sociale del paese. La scarsa informazione sulla malattia aggravata da credenze popolari che spesso aumentano la circolazione del virus. La mancanza di mezzi economici per le attività più minute. Ecco il secondo piano di intervento.
Project Malawi debutterà con un progetto pilota nell?area di Blantyre, nel sud del Paese, dove, entro il giugno 2006, verranno allestiti un laboratorio di biologia molecolare e un centro di salute per lo screening delle donne in gravidanza, la distribuzione dei farmaci anti-retrovirali e il monitoraggio dei malati. In parallelo all?azione sanitaria, saranno creati un centro di assistenza per gli orfani, un centro di consulenza per la microfinanza a sostegno delle famiglie colpite dall?Aids e verrà lanciata la campagna di prevenzione a cura degli Scout.
Nei due anni successivi il progetto coprirà la maggior parte dei distretti del Malawi in stretta collaborazione con il Governo democratico malawiano. Banca Intesa e Fondazione Cariplo hanno già stanziato tre milioni di euro a favore di Progetto Malawi. In base ai risultati raggiunti, il finanziamento potrà salire fino a 9 milioni di euro in 3 anni, cui si aggiungeranno altre risorse attraverso il cofinanziamento internazionale e originali iniziative di fund raising in Italia.
Il progetto sarà monitorato dalla Fondazione Cariplo (anche attraverso la Fondazione Giordano dell?Amore). Per garantire la necessaria trasparenza, i risultati saranno resi pubblici in due appuntamenti l?anno con i media e diffusi in tempo reale su Internet. I promotori del Progetto Malawi opereranno insieme secondo una pratica di efficienza e buona organizzazione, ma nella certezza che intervenire oggi in Africa contro l?epidemia di Aids non è solo un?operazione umanitaria a favore di popolazioni sfortunate: è anche un contributo alla stabilità del nostro pianeta e al prestigio globale del nostro paese. Progetto Malawi vuol diventare un laboratorio di intervento in cui culture e approcci diversi al tema della sanità e dello sviluppo convergano insieme per un risultato straordinario.

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