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Albania: “Giovani non andate via”
E' l'appello lanciato da monsignor Angelo Massafra, vescovo di Scutari davanti al fenomeno dell'esodo dei ragazzi verso altri paesi
di Redazione
Il problema in Albania e’ ”l’insistenza da parte delle famiglie dei ragazzi che studiano ad emigrare, con l’idea che solo all’estero la vita puo’ migliorare”. Lo afferma monsignor Angelo Massafra, arcivescovo della diocesi di Scutari e Pult, spiegando alla Sir che ”al contrario, il fenomeno aggrava la situazione con lo smembramento delle famiglie, che va ad aggiungersi a una reale mancanza di infrastrutture e di occupazione, che porta i piu’ al disamore per la propria terra”.
”Qui sono numerose le folle che hanno fame e sete di parole vere, ma gli operai della vigna non sono abbastanza”, lamenta poi l’arcivescovo invitando i giovani a non lasciare il Paese. Gran parte degli oltre 3,5 milioni di albanesi e’ di religione musulmana (70%), mentre i musulmani. I cattolici sono oltre il 16% ripartiti in sei diocesi, una amministrazione apostolica e in circa 130 parrocchie.
”Certamente i problemi sono gravi -considera poi monsignor Massafra- e proprio su questi la Chiesa ha molto da dire. Nell’ultima Lettera pastorale -ricorda il religioso – ho portato ad aprire gli occhi sul problema della coltivazione della droga da parte di molti, indubbiamente costretti dalla misera vita che conducono nelle montagne isolate per molti mesi l’anno, per condannare questa attivita’ illecita”.
Quanto al ruolo della chiesa cattolica in Albania, monsignor Massafra spiega al Sir l’impegno profuso per ”evitare i matrimoni tra le giovanissime e uomini adulti -dice- per non parlare delle promesse di matrimonio per procura, dove le ragazze accettano solo per andarsene lontano”. Ma un altro lavoro grande, aggiunge il vescovo di Scutari, e’ ”la lotta alla legge della vendetta, molto viva ancora oggi; anche per una promessa di matrimonio non mantenuta si rischia l’uccisione per vendetta”.
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