Lavoro sociale

Albo delle professioni pedagogiche, 12 sigle contro la proroga

Dodici associazioni professionali definiscono «insostenibile, dannosa e inaccettabile» la proroga al 31 marzo 2026 del termine per presentare domanda d’iscrizione agli albi professionali degli educatori socio-pedagogici e dei pedagogisti. In una nota congiunta, chiedono di mantenere la scadenza precedente: «Oltre 250mila educatori e pedagogisti, a oltre un anno dall’entrata in vigore della legge, si trovano ancora privi di rappresentanza, tutele professionali e certezze normative»

di Redazione

Il Consiglio dei Ministri del 4 agosto ha prorogato al 31 marzo 2026 il termine per presentare domanda d’iscrizione agli albi professionali degli educatori socio-pedagogici e dei pedagogisti. Una proroga che ha suscitato dubbi e perplessità (su VITA abbiamo ospitato l’intervento, si legge qui, di Massimiliano Malè, consigliere di presidenza regionale e consigliere nazionale di Federsolidarietà-Confcooperative, che segue fin dal 1998 la normativa in tema di professioni educative). In un comunicato unitario, 12 associazioni professionali di educatori e pedagogisti la definiscono «insostenibile, dannosa e inaccettabile».

Se questo provvedimento sarà confermato, si legge nella nota, «l’avvio dell’Ordine delle professioni pedagogiche ed educative rischia di essere rinviato di almeno due anni. Ne deriverebbe un effetto a catena su tutte le fasi successive: la formazione degli elenchi, le elezioni degli organi e, in definitiva, l’effettiva attivazione dell’Ordine. In questo quadro non possiamo ignorare che nel 2027 si terranno le elezioni politiche nazionali. Un ulteriore slittamento porterebbe la riforma in pieno cambio di legislatura, con il rischio concreto che tutto venga rallentato, modificato o addirittura bloccato».

Secondo le associazioni firmatarie (Anpe, Associazione Professioni Pedagogiche, Conped, FederPed, Mille professioni educative, Aiped, Aniped, Unaped, Aiep, Ainsped, Pedias e Uniped), si tratterebbe di «un danno grave per oltre 250mila educatori e pedagogisti che, a oltre un anno dall’entrata in vigore della legge, si trovano ancora privi di rappresentanza, tutele professionali e certezze normative. La proroga invia un messaggio politico chiaro: ancora una volta si rinvia, si rallenta, si ignora una categoria fondamentale per la società e per i servizi educativi del Paese».

In alternativa, le 12 realtà associative lanciano una proposta «concreta e immediatamente realizzabile: mantenere il termine del 31 marzo 2025 per la validità delle domande ai fini dell’inserimento negli elenchi dell’elettorato attivo e passivo, consentendo così l’avvio delle elezioni e della struttura ordinistica». Inoltre, permettere l’iscrizione anche oltre tale data, fino al 31 marzo 2026, per chi maturerà i requisiti e/o la necessità di iscrizione successivamente, senza bloccare l’operatività dell’Ordine.

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In apertura, fotografia di Taylor Flowe su Unsplash

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