Non profit

Alcol: Istat, cresce il consumo tra gli adolescenti

Cresce in Italia la diffusione del consumo di alcolici tra gli adolescenti. Lo rivela l'Istat nell'indagine 'Multiscopo 2007', condotta ogni anno per scoprire lo stile di vita degli italiani.

di Redazione

Cresce in Italia la diffusione del consumo di alcolici tra gli adolescenti. Lo rivela l’Istat nell’indagine ‘Multiscopo 2007′, condotta ogni anno per scoprire lo stile di vita degli italiani. Benche’ la diffusione del consumo di alcol in Italia risulti sostanzialmente stabile negli ultimi 10 anni, preoccupa la crescita del fenomeno tra i ragazzi di 11-15 anni, con il 19,9% che dichiara di aver consumato una o piu’ bevande alcoliche almeno una volta nell’anno. Considerando poi la fascia di eta’ tra i 14 e i 17 anni, tra il 1998 (anno a partire dal quale sono stati utilizzati quesiti confrontabili con l’indagine corrente) e il 2007 il consumo di alcol passa dal 12,6% al 20,5%, e cresce anche fuori pasto, in particolare fra le ragazze (dal 9,7% al 17,9%), pur rimanendo piu’ diffuso tra i maschi, per i quali sale dal 15,2% al 22,7%. Il consumo di alcol tra minorenni e’ particolarmente preoccupante in quanto molto spesso non sono ancora in grado di metabolizzare adeguatamente l’alcol, per questo uno degli obiettivi dell’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Salute, per il 2010 e’ ridurre a zero la quota di ragazzi fino ai 15 anni che consumano bevande alcoliche. Anche gli anziani, oltre ai giovani sono un segmento di popolazione sensibilmente esposto a comportamenti a rischio, anche se per motivi differenti: la soglia di eta’ dei 65 anni e’ quella a partire dalla quale anche l’assunzione di piu’ di una sola unita’ alcolica al giorno diviene un comportamento non salutare.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.