Welfare

Alfano: emergenza, ci vogliono 20mila posti in più

Il ministro annuncia il piano del governo. Eccolo

di Redazione

«In Consiglio dei Ministri chiederò la dichiarazione dello stato di emergenza per la situazione nelle carceri». Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Angelino Alfano, intervenendo alla Camera durante la discussione delle mozioni sulla situazione del sistema carcerario. Il ministro ha aggiunto che domani in Cdm presenterà, inoltre, un Piano carceri (della cui lunga gestazione, che risale a novembre 2008, si parla sul numero di Vita non profit in edicola)che contiene un corposo programma di edilizia carceraria.

No a un nuovo indulto

Alla Camera ministro Alfano, dopo aver premesso che «il Governo ritiene assolutamente grave la situazione nelle carceri italiane», ha annunciato che mercoledì mattina proporrà in Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di emergenza per quanto riguarda la situazione delle carceri italiane, ritenendo che «solo attraverso questa via si possa riuscire a recuperare il vero significato dell’articolo 27 della nostra Costituzione». Il ministro ha continuato osservando che «l’intero Parlamento, insieme al Governo, si trova di fronte ad un bivio»: riproporre provvedimenti di amnistia e indulto, oppure «avviare una strada diversa», cioè «una politica che valorizzi il sistema sanzionatorio alternativo alla detenzione; una politica che restituisca dignità al detenuto, anche attraverso il lavoro nelle carceri; una politica internazionale che affermi il principio per il quale il detenuto in Italia ha già fatto pagare al nostro Paese il costo di un giusto processo e un costo in termini di sicurezza e, pertanto, almeno, il vitto e l’alloggio della detenzione possono essere scontati in patria».

I tre pilastri

Alfano è poi passato a dettagliare i contorni della proposta. Il piano delle carceri che andrà all’attenzione del Consiglio dei ministri – ha spiegato – partendo dal presupposto della dichiarazione di stato di emergenza, prevede come primo pilastro «un livello di capienza dei nostri istituti di circa 80 mila posti». «Un secondo pilastro», ha detto Alfano, sarà quello di «norme di accompagnamento che attenuino il sistema sanzionatorio per coloro che devono scontare un piccolissimo residuo di pena». Infine, un terzo pilastro sarà rappresentato da «una politica del personale che preveda l’assunzione di duemila nuovi agenti di polizia penitenziaria per migliorare il lavoro di chi già lavora nelle carceri nell’ambito di quel corpo di polizia e per migliorare la condizione complessiva delle nostre carceri». In particolare, ha concluso il ministro osservando come «nei due anni precedenti c’è stato un saldo attivo di incremento della popolazione detenuta di 700 o 800 unità al mese», il piano del governo intende «realizzare un numero di posti che consenta di tamponare l’emergenza affiancando una serie di norme che deflazionino la presenza in carcere».

I commenti

«Anche se, a mio giudizio, giunge con colpevole ritardo, la decisione del ministro della Giustizia Alfano di chiedere lo stato di emergenza per le carceri deve essere considerata positivamente». È questo il commento del Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni, vicecoordinatore della conferenza nazionale dei Garanti. «È chiaro però che l’emergenza non si risolver con il famoso piano carceri tuttora sconosciuto», centinua Marroni, «il problema è la quotidianità, la vita concreta che si svolge in carceri sempre più affollate, fonti di sofferenza e purtroppo di suicidi. Occorre avviare un piano serio di sfollamento del carcere, soprattutto dai detenuti tossicodipendenti che non hanno commesso reati gravi, da affidare a comunità terapeutiche e strutture sociali».

I numeri

In Italia vi sono 206 tra Case di reclusione (38), Case circondariali (161) e Istituti per le misure di sicurezza (7). In totale, secondo i dati del Dipartimento per l’Amministrazione penitenziaria, aggiornati al 31 dicembre 2009, vi sono presenti 64.791 detenuti, di cui 62.040 uomini e 2.751 donne. La capienza regolamentare è invece di 44.073 posti, mentre quella definita “tollerabile” è di 66.550 posti. I detenuti in attesa di primo giudizio, sono in totale 14.367, di cui 13.586 uomini e 781 donne. I detenuti presenti nelle carceri italiane al 31 dicembre del 2008 erano 58.127. Nel corso del 2009, quindi, si e’ registrato un incremento di oltre 6mila unità. Quanto agli agenti di Polizia Penitenziaria, il sindacato Sappe rileva che, a seguito di quanto stabilito da una normativa del 2001, l’organico previsto è di 41.750 unità, mentre a oggi ammonta a 35.287 unità. In base ai dati del Dap, elaborati dall’Associazione Pianeta Carcere in collaborazione con il Sappe, al 10 dicembre del 2009, i detenuti di nazionalità italiana erano 41.434 (di cui il 33,85% condannati), mentre gli stranieri erano 23.340 (di cui solo l’11,34% condannati). Il maggior numero di detenuti stranieri proviene da Marocco (5.233), Tunisia (3.206), Romania (3.136), Albania (2.857), Nigeria (1.135) e Algeria (1.053).

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