Non profit

Alice Grecchi: «Al lavoro nelle baraccopoli»

di Redazione

Quasi tutti hanno perso affetti e casa, ma i 30 operatori locali dell’ong ActionAid non hanno mai smesso di lavorare a Port-au-Prince. Ora, infatti, gestiscono i soccorsi nelle due baraccopoli in cui l’organizzazione è presente (Mariani e Philippeau), «con l’aiuto di centinaia di haitiani che si sono offerti volontari, per tornare prima possibile a una sorta di normalità», spiega Alice Grecchi, Publication office di Action Aid Italia e coordinatrice delle informazioni che arrivano dalla zona terremotata. L’ong è ad Haiti dal 1996, e la sua mission è subito stata dare gli strumenti necessari alla popolazione per uscire dalla povertà «tramite progetti di educazione di qualità per tutti, di promozione dei diritti delle donne e della loro protezione dalla violenza e dall’Aids, di rafforzamento di produzione agricola e accesso all’acqua». A queste attività si aggiunge l’adozione a distanza di mille bambini haitiani. «ActionAid opera nelle due baraccopoli in collaborazione con l’associazione locale Cozpam», aggiunge Grecchi, «oltre al personale locale, sono presenti dei cooperanti del team internazionale dell’ong, attualmente nessun italiano ma soprattutto volontari di altri Paesi dell’America Latina». Già prima del sisma le condizioni di vita dei 150mila abitanti di Mariani e Philippeau erano proibitive: «La maggior parte viveva in case di lamiera, spesso una stanza per famiglia, accanto a fogne a cielo aperto, senza elettricità, acqua corrente e con meno di un dollaro al giorno a testa. E ora quantificare i danni del terremoto è praticamente impossibile». Con tutti i progetti in stand by dallo scorso 12 gennaio, la macchina operativa di ActionAid si è messa in moto già nelle ore immediatamente successive al cataclisma con una prima fase di aiuti, destinata a durare almeno un paio di mesi e «a portare beneficio ad almeno 20mila persone delle baraccopoli». Generi di prima necessità, alloggio e cure post trauma sono le priorità degli interventi, possibili anche grazie al sostegno economico che è arrivato dai donatori: «Abbiamo avviato la distribuzione di indumenti intimi, materiale igienico, acqua potabile e kit per la purificazione dell’acqua, e stiamo dotando le famiglie di tende e altre sistemazioni temporanee», illustra la coordinatrice di ActionAid. «Inoltre stiamo fornendo assistenza psicologica per affrontare le conseguenze della tragedia attraverso un team specializzato che si rivolge soprattutto a bambini, donne, anziani e persone con disabilità».

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.