Era nato 15 mesi fa come la soluzione al sovraffollamento delle carceri. Ora non si sa più che fine ha fatto il Piano carceri voluto dal governo e annunciato dal ministro della Giustizia, Alfano il 7 novembre 2008. In attesa di un via libera dal Consiglio dei ministri che non arriva mai, la misura rischia di venire superata dagli eventi ancora prima della sua messa in atto. Questo perché i 20mila nuovi posti preventivati, con uno stanziamento di 1,5 miliardi di euro, verranno già “occupati” da nuovi detenuti entro la fine del 2010, quando i reclusi, stante il ritmo di crescita attuale (più 10mila in un anno, da 56mila di novembre 2008 a 66mila di dicembre 2009), saranno 76mila, come segnala l’Osservatorio sul mondo del carcere Ristretti orizzonti. «Siamo sicuri che tra 12 mesi, o anche tra 24 mesi, almeno qualcuna delle nuove strutture (il Piano prevede la costruzione di 46 nuovi padiglioni in carceri già attive, il completamento di 9 penitenziari in fase già avanzata e l’edificazione ex novo di altri 18, ndr) siano pronte, con tutto il personale necessario alla gestione?», si chiede l’Osservatorio. Alternative? «Applicare le pene alternative per i 20mila condannati fino a 3 anni, limitare i casi per i quali è prevista la custodia cautelare in carcere, visto che dati alla mano il 40% dei 30mila reclusi in attesa di giudizio verrà assolto e dovrà essere risarcito».
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