Welfare
altmuslim.com, al servizio della comunità globale
Un sito che ha vinto la sua sfida
di Redazione

Zahed Ahmanullah è alla testa
di questo sito aperto che sta conoscendo un grande successo
e che riesce a reggersi economicamente grazie alla qualità dei contenuti proposti.
«Gli unici che non vanno, neanche dal punto di vista economico,
sono i blog degli ultrareligiosi»di Sara Hejazi
Zahed Ahmanullah è il codirettore del sito in lingua inglese altmuslim.com Il sito, che gestisce con il fratello Shahed, è diventato uno spazio virtuale innovativo di idee e interpretazioni all’interno della galasssia dell’Islam in Nord America. La visibilità garantita dal sito ha permesso a Shahed di essere proclamato uno dei 500 pensatori musulmani più influenti del mondo.
Yalla Italia: Si può parlare di una comunità musulmana internazionale, che si rifà idealmente all’idea di umma islamica, nel presente?
Zahed Ahmanullah: Io penso che progressivamente la comunità islamica mondiale stia in realtà diventando sempre più piccola, grazie in parte a internet e alla possibilità di una comunicazione diretta tra i musulmani di tutto il mondo. Per i musulmani gli aspetti di vita quotidiana e sociale, religiosa e politica di altri correligionari stanno diventando sempre più familiari, e questo rende le differenze tra musulmani sempre più ridotte mentre rinforza il loro senso di comunità globale, quindi, potremmo dire, di umma islamica. Le idee nuove si diffondono più velocemente e dinanzi a questo fenomeno i percorsi di vita più tradizionali possono soccombere. La formazione di una cultura musulmana globale e moderna diventa sempre più veloce; e, se si tratta di una cultura stabile e costruttiva, tutti noi potremmo trarne beneficio.
Yalla Italia: I blog servono o sono sfoghi personali?
Ahmanullah: Se curati bene, i blog possono divenire una fonte di guadagno. Il sito altmuslim guadagna abbastanza dalla pubblicità per riuscire a pagare gli autori per i loro articoli e per tutti i costi di mantenimento del sito. In questo senso, altmuslim si è poi evoluto da blog ad una più tradizionale rivista online, che piace a chi vuole pubblicizzare. Ad ogni modo il nostro sito è più un sito di notizie che non un blog religioso. A dire il vero i blog religiosi fanno più fatica a guadagnare da pubblicitari laici, a cui non piacciono i contenuti religiosi. Inoltre le imprese gestite da musulmani sono forse ancora troppo immature dal punto di vista commerciale per poter sostenere blog musulmani con guadagni per la pubblicità.
Yalla Italia: Qual è quindi l’intento principale di un sito come altmuslim? Ahmanullah: Beh, quello di influenzare, producendo informazione, tre aree di interesse: i media tradizionali; il governo; le organizzazioni islamiche mainstream. Offrendo un quarto tipo di approccio a questioni contemporanee, speriamo di guadagnarci la fiducia di tutte e tre le aree menzionate e di creare connessioni tra di esse, considerando che tradizionalmente sono antagoniste tra loro. Oltre a ciò vorremmo fornire una piattaforma a scrittori che vogliano mostrare il loro lavoro e lavorare come analisti, sia con noi che con i media mainstream.
Yalla Italia: Quali sono le prospettive per i musulmani che vivono in Occidente?
Ahmanullah: La comunità islamica che vive ad Ovest troverà il suo equilibrio proprio qui, così come hanno fatto migranti e nuove religioni per generazioni. Quanto questo processo sarà indolore dipende dalla nostra capacità di adattamento e anche dalla capacità delle comunità preesistenti a riadattarsi. In alcuni Paesi, come gli Usa, questo processo sta avvenendo più rapidamente; forse con nuovi mezzi di comunicazione, le comunità musulmane possono imparare le une dalle altre per trovare ciascuna l’equilibrio nel Paese ospitante.
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