Welfare
Amnesty critica la Cina per condanna di Hu Jia
L'attivista per i diritti umani è stato condannato a tre anni di carcere
di Redazione
La condanna di Hu Jia, attivista per i diritti umani di Pechino, a tre anni e mezzo di carcere per incitamento alla sovversione, pronunciata ieri dalla I Corte intermedia della capitale, è “uno schiaffo in faccia nei confronti di Hu Jia e di ogni altro attivista che cerca di denunciare le violazioni dei diritti umani in Cina”.
Secondo Mark Allison, ricercatore di Amnesty International sulla Cina, la condanna di Hu Jia “è il tradimento della promessa che la situazione dei diritti umani sarebbe migliorata in vista delle Olimpiadi. Hu Jia è un prigioniero di coscienza e Amnesty International continuerà a chiedere il suo rilascio immediato e incondizionato”.
Prima del processo, iniziato il 18 marzo, Hu Jia aveva trascorso molti mesi sotto una forma particolarmente invadente di arresti domiciliari. Sua moglie, Zeng Jinyan, e il loro bambino appena nato, continuano a essere
bloccati in casa, sotto stretta sorveglianza della polizia.
L?organizzazione per i diritti umani chiede al Comitato olimpico internazionale e ai leader mondiali di prendere posizione contro la persecuzione ai danni di Hu Jia e di altri attivisti pacifici che le autorità cinesi hanno costretto al silenzio in vista dei Giochi olimpici. In caso contrario, “la loro rischierà di apparire una tacita accondiscendenza verso le violazioni dei diritti umani perpetrate dalla Cina nella preparazione dei Giochi olimpici”.
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