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Amnesty, libertà per Yulia Tymoschenko

L'ex primo ministro ucraina è stata condannata a 7 anni di carcere per abuso d'ufficio.

di Redazione

Rilascio immediato. Lo chiede Amnesty International per l’ex primo ministro ucraino per Yulia Tymoschenko, condannata oggi a sette anni di carcere e tre di interdizione dai pubblici uffici da un tribunale del paese. La leader del partito centrista “Unione di tutti gli ucraini per la Patria” e eroina della “Rivoluzione arancione” del 2004 è stata dichiarata colpevole di abuso di potere «per aver utilizzato le sue prerogativa di ministro a fini criminosi» si legge nella sentenza. Le accuse si riferiscono al 2009 e alla conclusione da parte della Tymoschenko di alcuni contratti di fornitura di gas russo, che avrebbero causato danni per circa 140 milioni di euro alla compagnia energetica di Stato Naftogaz.

«Il procedimento nei confronti di Tymoshenko e’ stato motivato politicamente. Gli addebiti nei suoi confronti, non riconosciuti come reati a livello internazionale, sono un tentativo di criminalizzare decisioni prese nel corso del suo mandato’ – ha dichiarato John Dalhuisen, direttore di Amnesty International per l’Europa e l’Asia centrale. Decisioni sbagliate dal punto di vista politico, se ritenute tali, dovrebbero essere punite dagli elettori, non dai giudici. La condanna nei confronti di Tymoshenko e’ illegittima e chiediamo il suo rilascio immediato».

«Questo processo mette in evidenza i problemi di fondo esistenti nel sistema giudiziario ucraino,come la sua conduzione solleva dubbi sull’indipendenza del potere giudiziario» conclude Dalhulsen. A carico dell’ex primo ministro ci sono altri due procedimenti per la stessa accusa.

 

 

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