Cultura

Anche farsi da parte serve a crescere

Ivana Severino ha lasciato dopo sei anni la la presidenza della San Martino: una decisione che è servita a liberare nuove energie.

di Redazione

Nome: Ivana Severino
Età: 39
Cooperativa: San Martino
Cooperatore dal: 1997
Attività prevalente: Sono presidente di Consolidas
Aspettative per il futuro: Non cambierei mai, è una parte del senso della mia vita

La scena è esattamente quella dipinta da Gino Paoli: eravamo quattro amici al bar, che volevano cambiare il mondo. Ogni volta che si incontravano, dieci anni fa, Ivana Severino e i suoi tre amici (tutti professionisti in campo socio-sanitario) finivano per lamentarsi delle proprie frustrazioni professionali. «Io sono ortottista, ho lavorato un po? a Bergamo in ospedale, poi ho aperto uno studio privato qui a Siracusa per la riabilitazione di bambini ipovedenti. Però le mamme mi parlavano dei problemi dei bambini a scuola, e io capivo che la riabilitazione non può muoversi a compartimenti stagni: al bambino serve una cura globale». Con questi tre amici Ivana ha iniziato a parlare di come sarebbe stato bello creare un servizio sul territorio. «Abbiamo chiesto un prestito di 100 milioni di lire per ristrutturare un appartamento e siamo partiti. Abbiamo rifiutato qualsiasi favore politico, e ne abbiamo pagato il prezzo: per ottenere le autorizzazioni necessarie per l?iscrizione all?albo regionale della sanità ci abbiamo messo 4 anni. Periodo in cui noi quattro soci fondatori abbiamo lavorato gratis».

Maggioranza rosa. Oggi la macchina della cooperativa funziona a pieno regime, i quattro amici al bar ci sono ancora tutti e si sono aggiunti anche 18 dipendenti: 22 persone, e soli tre uomini. «Non è un caso», dice la Severino, «credo che le donne abbiano un carattere più funzionale al sistema cooperativo: più accoglienti, introspettive, attente alla persona». Ivana è stata presidente della San Martino per sei anni. Un giorno ha alzato il telefono, ha chiamato Francesca, la psicologa, uno dei soci fondatori, e le ha detto: «Prendi tu il mio posto, io devo pensare a mia figlia». Benedetta, la terza figlia di Ivana, è nata un giorno dopo le sue dimissioni, «è stata una decisione che ha fatto bene a tutti e ha liberato energie nuove». Francesca ha allargato il raggio d?azione della cooperativa, aggiungendo un modulo di riabilitazione per l?autismo, mentre Ivana ha assunto l?incarico di responsabile qualità. E dopo neanche un anno è diventata presidente del consorzio Consolidas. Tutto questo per Ivana «fa parte del senso della mia vita, non lo abbandonerei mai. Prima guadagnavo di più, ma ero come divisa in due: da una parte il lavoro, dall?altra la vita e la ricerca di senso. Qui invece la vita torna ad essere un tutt?uno. In una cooperativa puoi davvero cambiare le cose. Noi, per esempio, abbiamo ottenuto che la riabilitazione visiva fosse inserita tra le cure mutuabili». Scusate se è poco.

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