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Andrea Abodi: «Una svolta contro il calcio-scommesse»

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di Redazione

Gioco di squadra è un’espressione perfino abusata nel mondo dello sport, ed è una pratica quasi inesistente nel Paese. Per questo BSolidale, la nuova piattaforma per la responsabilità sociale che la Lega serie B fa esordire questo fine settimana, coinvolgendo tutte e 22 le sue squadre ma chiamando a raccolta anche Federcalcio, giocatori, allenatori e arbitri, è una rivoluzione, ed è una rivoluzione positiva e propositiva. Andrea Abodi, il presidente della Lega serie B, è il padre di questo progetto: «Non andremo necessariamente fuori dal campo, al contrario impegnarci nel sociale servirà anche a dare, ridare forse alla gente un’altra e un’alta considerazione del calcio stesso. Continueremo ad esaltare il massimo dell’agonismo, dandogli però un sapore e un significato diverso». Il dubbio, visto i tempi che corrono, potrebbe però venire. Non è che questa iniziativa serve per rifarsi il trucco in tempi di calcio-scommesse? «Al contrario», risponde Abodi, «dimenticare è vietato, bisogna piuttosto aumentare il livello di attenzione rispetto a un problema che dobbiamo fotografare anche come un attacco proveniente dall’esterno. Anche per questo è vitale per noi aumentare il livello di cultura del calcio: impegnarsi per diventare un soggetto sociale significa anche difendere la qualità dell’ambiente».
BSolidale parte, come detto, in questo fine settimana che apre ottobre, e per la prima volta non assisteremo alla solita sfilata, inutile e stucchevole, di associazioni a cui è concessa come unica forma di collaborazione quella di far vestire le proprie maglie dai giocatori all’ingresso in campo, o di indossare le sciarpe nel post partita. Si tratta invece di un campionato intero di iniziative, formato da 22 squadre.
È un presente tutto da scrivere, ma c’è da raccontare anche un futuro già disegnato. «Siamo pronti» anticipa Abodi a Vita, «alla costituzione di una fondazione, e in quel caso la squadra sarà aperta a soci fondatori che siano portatori di esperienze e interessi diretti. Allo stesso modo, abbiamo allo studio ipotesi di lavoro sul 5 per mille. Non siamo soli, con noi ci sono tutti i 600 giocatori del nostro campionato, i tecnici e gli arbitri».

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