Famiglia

Anziani: dal 1 giugno i custodi sociali

Scattera' dal primo giugno l'operazione ''angeli-custodi'' in 4 grandi citta' italiane, a sostegno degli anziani maggiormente a rischio. Critiche dall'Anci e dai Ds

di Redazione

Scattera’ dal primo giugno l’operazione ”angeli-custodi” in quattro grandi citta’ italiane, a sostegno degli anziani maggiormente a rischio e in vista della nuova probabile emergenza caldo dell’estate 2004. Operatori specializzati, denominati appunto custodi socio sanitari, si trasformeranno in una sorta di angeli protettori degli over settantacinquenni piu’ deboli: ne monitoreranno le condizioni di salute direttamente nelle loro case, con visite periodiche ed instaurando un rapporto continuativo. E’ il piano messo a punto dai ministeri della Salute e del Welfare per contrastare la solitudine e il disagio della popolazione anziana e prevenire l’emergenza caldo che, lo scorso anno, ha fatto registrare un notevole aumento della mortalita’, con circa 8.000 decessi in piu’ soprattutto tra gli ultra settantenni (92% dei decessi oltre i 75 anni). A descrivere i dettagli dell’operazione e’ stato lo stesso ministro della Salute Girolamo Sirchia in occasione del congresso sulla terza eta’ promosso da Salute-La Repubblica. La rete dei custodi sociali ‘proteggi-anziani’, gia’ operativa nel comune di Milano, sara’ dunque estesa sperimentalmente da giugno ai capoluoghi di quattro regioni: Piemonte, Lombardia, Liguria e Lazio. La sperimentazione, di concerto tra i ministeri della Salute e delle politiche sociali, sara’ finanziata con quattro milioni di euro per il bienni 2004-2005. Ma tra chi saranno reclutati i custodi incaricati di questa vigilanza attiva sugli anziani? Il personale impegnato verra’ dal privato sociale: volontariato e servizio civile, in stretta connessione con i servizi socio sanitari del territorio. Gli operatori riceveranno una formazione specifica dalle regioni, saranno dotati di un tesserino di riconoscimento per prevenire eventuali truffe ai danni degli anziani e avranno un identikit ben preciso: dovranno conoscere i meccanismi del sistema socio sanitario locale, la zona in cui operano e le reti di servizi esistenti; dovranno inoltre dimostrare capacita’ relazionali e competenze nel rilevamento dei bisogni, rivelandosi in grado di identificare rapidamente le situazioni a rischio. A scendere in campo con l’inizio dell’estate sara’ una prima squadra di 90 custodi sociali per una popolazione di circa 46 mila anziani: 30 custodi agiranno a Torino (per sei mila anziani), 40 a Milano (per otto mila over 70), 11 a Genova (per 30.400 anziani gia’ monitorati, pero’, da avviati sistemi telematici) e nove a Roma (per 2.700 anziani). Nelle regioni in cui sara’ sperimentato il nuovo modello di assistenza sono inoltre previsti centrali di coordinamento e call center gratuiti per gli over 70. Si tratta, ha spiegato Sirchia, di una nuova figura professionale che ha il compito di vigilare attivamente su persone molto anziane, sole, con reddito limitato e che hanno difficolta’ a badare a se stesse. Il servizio, cioe’, andra’ dall’anziano, senza aspettare che sia l’anziano a recarsi presso i servizi di assistenza. E’, ha detto il ministro, un ”modo nuovo di approssimarsi ai bisogni, gia’ sperimentato con successo a Milano”. I custodi-angeli degli over 70 non svaniranno pero’ con l’estate, ma continueranno a svolgere la propria attivita’ anche passata l’emergenza caldo. Questo sistema di vigilanza attiva e di quartiere, secondo il ministro, potrebbe essere utile anche per fronteggiare altre emergenze, a partire da quelle legate alla malattia mentale. I servizi di prossimita’, cioe’, rappresentano, e’ il messaggio di Sirchia, il ”futuro dei grandi agglomerati urbani, poiche’ piu’ vicini ai bisogni. E’ un principio – ha concluso il ministro – che si sta facendo strada”. Diversi le critiche avanzate sull’iniziativa: ”la montagna ha partorito un topolino”, ha detto Fabio Melilli, vice presidente dell’Anci. ”’Se il governo – ha detto Melilli – pensa di risolvere il grave problema degli anziani con 90 custodi ‘non ci resta che piangere’, per ricordare una battuta del povero Troisi”. Per Augusto Battaglia dei Ds l’iniziativa ”e’ ridicola e inadeguata, soprattutto dopo il voto di Governo e maggioranza che ha bloccato alla Camera l’istituzione del Fondo per l’assistenza alle persone non autosufficienti”.

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