Mondo

Appello di Amnesty ad Obama

AI:« Il presidente deve assumersi la responsabilita’ di chiedere pubblicamente il miglioramento della situazione dei diritti umani»

di Redazione

 Amnesty International ha sollecitato il presidente statunitense Barack Obama a fare pressioni sulle autorita’ di Pechino, nel corso della sua prima visita ufficiale in Cina, affinche’ pongano fine al drammatico aumento delle violazioni dei diritti umani nel paese asiatico. Il presidente Obama deve assumersi la responsabilita’ di chiedere pubblicamente il miglioramento della situazione dei diritti umani in Cina. La situazione dei diritti umani in Cina e’ fortemente negativa. Amnesty International continua a seguire con preoccupazione l’aumento dei casi di detenzione amministrativa, inclusa la ‘rieducazione attraverso il lavoro’, che puo’ significare un periodo di privazione della liberta’ anche fino a quattro anni, in assenza di qualsiasi procedura giudiziaria. La tortura e’ endemica e causa la morte di molti prigionieri. Gli avvocati e gli attivisti per i diritti umani vengono intimiditi, aggrediti, sequestrati, posti sotto sorveglianza o agli arresti domiciliari e processati solo per aver protetto i diritti di altre persone. In alcuni casi, finiscono per essere vittime di sparizioni. Al presidente Obama, Amnesty International chiede di sollecitare le autorita’ cinesi a rilasciare tutte le persone in carcere per aver preso parte a proteste pacifiche (compreso il sostegno al Dalai Lama o alle richieste di maggiore autonomia o di indipendenza del Tibet) e, nello specifico, due prigionieri: Shi Tao, giornalista condannato a 10 anni di carcere grazie alla complicita’ di Yahoo! Inc. unicamente per aver inviato una mail, e Ablikim Abdiriyim, figlio dell’attivista uigura Reibya Kadeer, condannato a nove anni di carcere per ‘istigazione e partecipazione ad attivita’ secessioniste’ al termine di un processo basato su prove presumibilmente estorte con la tortura.

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