Welfare
Approda al Senato il dl svuota-carceri
Si lavora ancora ad alcuni emendamenti dopo il passaggio in Commissione
di Redazione
Il dl svuota-carceri voluto dal ministro della Giustizia Paola Severino e approvato dal Cdm nel dicembre scorso approda oggi nell’aula del Senato. Tra i primi effetti del provvedimento, l’uscita progressiva dal carcere di circa 3.300 detenuti, poiché sarà innalzata da 12 a 18 mesi la pena residua che è possibile scontare ai domiciliari.
Inoltre la misura sancisce l’uscita dal circuito penitenziario degli arrestati in flagranza di reato, e in generale di quanti alimentano il fenomeno delle cosiddette “porte girevoli” entrando in carcere per la sola immatricolazione per poi essere scarcerati o inviati ai domiciliari. Il dl prevedeva originariamente la possibilità di utilizzare le camere di sicurezza di questure e caserme delle forze dell’ordine. Nella commissione Giustizia del Senato, tuttavia, è stata apportata una modifica, privilegiando la destinazione degli arrestati o i fermati in flagranza ai domiciliari.
In queste ore, però, a quanto si apprende da fonti di governo, a Palazzo Madama si sta lavorando a un nuovo emendamento – formulato dal governo o dagli stessi relatori della proposta di modifica in Commissione – per riformulare nuovamente la misura.
Il timore, infatti, è che, per come scritta in Commissione, gli oneri per le forze dell’ordine sarebbero ancor maggiori, con in più il rischio che finiscano ai domiciliari anche persone accusate di delitti gravi. La riformulazione, invece, punterà a circoscrivere con più precisione la misura ai casi di arresto in flagranza per reati minori e in attesa di processo per direttissima davanti a giudice monocratico.
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