Non profit

Apre la prima banca per sole donne

In funzione da oggi nella città santa di Mashad, uno dei luoghi sacri dello sciismo

di Redazione

Battesimo ufficiale per la prima banca per sole donne che ha aperto nella città santa di Mashad, uno dei luoghi sacri dello sciismo. Da oggi, riporta l’agenzia d’informazione “Irna”, le donne potranno gestire le loro finanze senza bisogno della presenza del loro consorte visto che il personale della nuova filiale sarà esclusivamente femminile. La sharia in vigore dal 1979, anno dell’avvento della Rivoluzione Islamica, impone infatti il divieto a uomini e donne di avere contatti in luoghi pubblici, incluse banche, autobus e taxi, a meno che non siano sposati. L’iniziativa della Bank Melli, un istituto commerciale colpito inpassato da sanzioni Onu per attività illecite all’estero, sembra tuttavia solo un provvedimento in grado di riscuotere successo tra le famiglie più conservatrici e tradizionali, che non vedono di buon occhio la promiscuità tra i sessi in Iran. Nonostante la sharia lo vieti, infatti, è consuetudine che le donne della Repubblica Islamica gestiscano il loro denaro nelle banche, anche nel caso in cui agli sportelli ci sia personale maschile. Negli ultimi tempi le autorità iraniane hanno deciso di adottare una serie di provvedimenti contro i costumi occidentali che starebbero mettendo a repentaglio i valori religiosi del Paese islamico. Tra le misure adottate hanno suscitato scalpore il “divieto di tintarella” nelle strade di Teheran, il sequestro delle auto lussuose sfoggiate dai single per nuove conquiste amorose e l’aumento delle multe nei confronti delle donne che non rispettano le norme che disciplinano l’uso del velo e del make-up.

 

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.