Non profit
Asd, un 5 per mille da cartellino rosso
Quanti intralci per le associazioni sportive
di Redazione
Piccoli intoppi e qualche mal di testa per la compilazione del modello 5 per mille. Soprattutto per le associazioni sportive dilettantistiche.
Come faccio a compilare correttamente la richiesta di accesso al 5 per mille? È la domanda che alcuni miei colleghi commercialisti si sono posti quando si sono trovati ad avere a che fare con le associazioni sportive dilettantistiche (asd) che svolgono diverse attività in settori socialmente utili, ma nessuna di queste attività è prevalente se presa da sola. L’attività diventa invece prevalente sommando le diverse attività. Se per esempio una asd svolgesse per il 25% un’attività nell’ambito dell’avviamento e formazione allo sport dei giovani di età inferiore a 18 anni e per il 35% avviamento alla pratica sportiva in favore di persone di età non inferiore a 60 anni, al momento della compilazione del modello non potrebbe inserire i due settori “socialmente rilevanti” ma solo uno sicché non riuscirebbe a far rilevare l’esatta attività di rilevanza sociale. Anzi, proprio questa rigidità porterebbe a concludere che l’asd non abbia i requisiti per rientrare nel riparto.
In realtà, a parere di chi scrive, è il software ad avere un problema: nell’art. 6, comma 1, dpcm 23 aprile 2010 si dice che possono partecipare al riparto le asd che svolgono una rilevante attività di interesse sociale. Questa formulazione e il richiamo al precedente decreto del ministro dell’Economia del 2 aprile 2009 portano a concludere che, individuate le attività di rilevante interesse sociale, sono queste, nel loro complesso, a costituire la “prevalenza” rispetto alle attività terze.
Non potendo compilare il modello in modo diverso, si potrebbe operare in questo modo. Si compila il modello indicando l’attività socialmente rilevante maggiore tra le due (o tre) svolte. Dopo di che si compila correttamente la dichiarazione sostitutiva di notorietà, indicando i settori di rilevante interesse sociale in cui si opera effettivamente. D’accordo che il software permette di generare in automatico la dichiarazione sostitutiva di notorietà, ma nulla vieta di compilarne una in forma libera, utilizzando comunque la stessa formulazione prevista dai modelli proposti (ricordatevi sempre di firmarla e di allegare il documento di riconoscimento!). Un altro piccolo mal di testa è il fatto che (vale sia per gli “enti del volontariato” che per le asd) nel modello non si può inserire l’indicazione dell’Iban. Questo comporta ulteriore ritardo nell’erogazione del contributo visto che qualche funzionario poi chiederà l’invio del codice attraverso la posta elettronica certificata. Un piccolo aggiornamento del software sarebbe assai gradito: si eviterebbero i ritardi nella predisposizione degli elenchi e i pagamenti sarebbero così velocizzati.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.